Il caro gelato "morde": nei 34 negozi artigianali del centro storico costa più di 2 euro a pallina

Martedì 8 Agosto 2023 di Marta Gasparon
Caro gelato nell'estate 2023 - Foto di StockSnap da Pixabay

VENEZIA/MESTRE - Gelati sempre più “salati”, arrivati a sfiorare cifre da capogiro per una o due palline da gustare in cono o in coppetta per concedersi un po’ di refrigerio dal caldo, con supplemento se consumati al tavolo.


Nella maggior parte dei casi – se non per qualche eccezione – una vera e propria impennata che sta già facendo storcere il naso a molti consumatori, sia veneziani che turisti. Il motivo? Stando alle parole di chi è del mestiere, l’incremento del prezzo delle materie prime oltre che il caro-energia. Trentaquattro le gelaterie artigianali con produzione e/o vendita distribuite in centro storico (isole escluse), 27 quelle a Mestre.

E per un gusto soltanto si sborsano 2 euro circa, a fronte di un prezzo di partenza per due attorno ai 3,50: cifre entrambe destinate a salire soprattutto in quelle gelaterie che puntano sulla qualità o presenti nelle arterie cittadine più battute.


«Quest’anno la gente fa un po’ più fatica a sostenere la spesa: c’è chi guarda il prezzo e se ne va. Ma d’altronde le materie prime sono aumentate tanto, dal 35 al 50% in base al prodotto – spiega Nizzo Hajdari, titolare del Gelatone di Venezia, in Rio Terà de la Maddalena – Basti pensare che oggi paghiamo 1,50 euro per un chilo di zucchero, al posto di 0,89». Se una pallina qui viene 2,50 euro, due costano 4 (mentre l’anno scorso 3), con un’eventuale aggiunta di panna a un euro. «Sconti per i veneziani? Sì, se si tratta di chi frequenta la zona e che conosciamo, come i bambini e le loro famiglie. Prendiamo come esempio un venerdì di sole: arriviamo a vendere anche 100-150 gelati».


LA SVOLTA
La cifra è rimasta invariata fino a marzo, poi l’inevitabile aumento per via dell’inflazione. Nella gelatoteca Suso, in salizada San Giovanni Grisostomo, si va dai 2,50 euro per un gusto, ai 4,70 per due, con possibilità di acquistare anche la categoria “collection” – con più ingredienti – a partire da 3 euro a pallina. Cifre che tuttavia sembrano non frenare la clientela. «Il timore di perdere una quota di mercato effettivamente c’era – riferisce Eugeniu Pinzaru – ma in realtà grossi cambiamenti non ce ne sono stati: per un buon gelato la gente è disposta a pagare anche qualcosa in più. Alcune sere, alle 21, fuori dal negozio sono in una quarantina in attesa, a conferma di ciò che dico». La Venchi di Rialto va invece dai 3,60 euro per un cono doppio gusto, a 4,50 per tre, con possibilità di granella aggiuntiva a 1,50; mentre nel bar Santa Sofia, a Cannaregio, dove particolarmente apprezzato risulta essere il pistacchio, una coppa al tavolo parte dai 2,50 euro arrivando anche agli 8 per quattro palline. In controtendenza il Caffè-gelateria “Al Todaro”, in piazza San Marco. «Da due anni i prezzi sono invariati: 2,50 e 3,50 – conferma Claudio Vernier – rispettivamente per uno o due gusti». Buone notizie anche per i fan dell’amatissimo gianduiotto di Nico, cavallo di battaglia del noto locale alle Zattere, venduto a 4 euro ormai da 6-7 anni. «Da noi va tanto il pistacchio, - analizza Mattia Mutti – seguito da crema e stracciatella, oltre che da mirtillo e mango nell’ambito della frutta. Ai bimbi piacciono invece particolarmente cioccolato e fragola. Il gelato? Nel nostro caso è aumentato solo di 20 centesimi, per il take away. E siamo a 2 e 3 euro per gusto singolo o doppio, con vaschetta termica da un chilo a 19 euro (un euro in più rispetto a prima). Poi chiaro, al tavolo c’è un supplemento».
 

Ultimo aggiornamento: 18:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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