Aumenta il prezzo del gelato: impossibile trovare una pallina a meno di 2 euro

Giovedì 22 Giugno 2023 di Riccardo Benedet
Aumenta il prezzo del gelato - Foto di Silvia da Pixabay

TREVISO - Il gelato è sempre più salato: anche il prezzo del dolce simbolo dell'estate non è immune ai rincari e registra, come riportato da Coldiretti, un incremento medio del 23% rispetto all'anno scorso. A Treviso trovare una pallina a meno di due euro è quasi impossibile, e per cercare un po' di sollievo dalla calura estiva non bastano più le classiche monetine che ti restano in tasca.

L'impennata dei listini è dovuta in primis all'aumento dei costi dell'energia, ma pesano anche i rincari delle materie prime. Il prezzo di latte e zucchero, ingredienti principe del gelato, sono addirittura triplicati.


COSTI DI GESTIONE
«I gusti che vanno per la maggiore sono sempre i grandi classici: nocciola, pistacchio, vaniglia e fior di latte spiega Stefano Dassie, titolare della storica gelateria artigianale di Sant'Agostino . Puntiamo molto su questi, ma ci divertiamo e sperimentiamo: piacciono molto i gusti freschi, come limone e basilico, o quelli realizzati con frutti esotici». Dassie (vincitrice del campionato italiano di gelateria del 2010 e premiata nel 2018 per il miglior gelato al cioccolato di tutto il Paese), ha tre gelaterie in provincia, e ognuna fra prezzi diversi. «A Treviso una pallina costa 2 euro, due palline 3 euro e 50 centesimi e tre palline 5 euro. I prezzi fuori città, a Montebelluna e a Istrana, sono più bassi di circa 20 centesimi, per una questione di costi di gestione racconta il titolare . Il gelato è un prodotto per tutti e deve continuare a esserlo: andiamo incontro alle esigenze dei consumatori e puntiamo solo su materie prime di qualità, valorizzando gli ingredienti». Materie prime i cui costi, spiega Dassie, «si sono alzati drasticamente: il latte è quasi raddoppiato mentre lo zucchero è triplicato. Anche i costi di trasporto incidono molto, soprattutto sul cacao». Una gelateria ha inoltre grandi consumi energetici. Macchinari per la produzione, frigoriferi e acqua per il raffreddamento: «Siamo arrivati a pagare 3.000 euro al mese solo per l'energia elettrica. L'acqua è aumentata del 30% e anche le immondizie costano sempre più caro».


TETTO AI PREZZI
Di fronte al Duomo, la gelateria La Romana propone cono o coppetta da due gusti a 3 euro. «I prezzi sono quelli dell'anno scorso. Chiaramente dopo il Covid abbiamo dovuto ritoccarli per far fronte agli aumenti racconta il titolare Gianluca Sottovia . In primis pesa l'energia: nel laboratorio abbiamo otto motori che vanno 24 ore al giorno. Non possiamo mai spegnere banchi e vetrine di gelati e pasticceria. Anche le materie prime si sono alzate, ma abbiamo deciso di continuare a offrire solo prodotti di qualità piuttosto che puntare su merce scadente. Fortunatamente non abbiamo dovuto alzare i prezzi dopo la pandemia». Una coppetta seduti in Piazza dei Signori costa 2 euro e 50: «I margini di guadagno sui gelati sono sempre più risicati. Ho già ridotto la vetrina, per fortuna io punto su altri prodotti racconta Luca Marton, titolare di Signori e Signore . Il gelato non è come una bottiglietta d'acqua: dietro c'è un laboratorio, ci sono costi di produzione. Adesso anche i nuovi gas refrigeranti, più ecologici ma meno efficienti, sono una spesa sempre più alta». Il gelato rimane comunque un piacere irrinunciabile, sottolineano Silvia e Giuliano, due affezionati clienti de La Romana: «Ormai aumenta tutto, purtroppo anche questo sottolinea Silvia . A differenza di altro però, del gelato possiamo anche farne a meno, possiamo non prenderlo. A noi preoccupa tutto il resto: il problema è sostenere gli aumenti dei beni di prima necessità. Il prezzo del gelato è comunque proporzionato ai costi di produzione, se ci sono incrementi su quelli, è normale che il listino si impenni».

Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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