Insulti razzisti all'arbitro, calciatrice 15enne squalificata per oltre un anno

Giovedì 18 Maggio 2023 di Lorenzo Mayer
VENEZIA Una partita di calcio femminile, foto d'archivio

VENEZIA - È veneziana e ha meno di 15 anni. Con il calcio ci è cresciuta, milita nel Pro Venezia, società della provincia veneziana con un ottimo palmares in ambito dilettantistico, e per questo sport dice di avere una vera e propria venerazione. Il pallone, però, almeno nelle partite ufficiali, non potrà più vederlo per oltre un anno. Il giudice sportivo, infatti, l’ha squalificata fino al 30 giugno del 2024. Il motivo? Insulti razzisti all’arbitro. 
La partita finita nella bufera, è proprio il caso di dirlo, è quella di calcio femminile giovanile, campionato regionale under 15, che metteva di fronte Pro Venezia e Chievo Verona Women. Sul campo la sfida di prestigio tra lagunari e gialloblù è terminata in parità per 3-3. La gara si è giocata nel campo sportivo di Sant’Alvise, centro storico di Venezia. Ieri, però, è arrivata la sentenza del giudice sportivo, che fa ancora più scalpore se si considera che si tratta di una partita di calcio giovanile, quando questo sport dovrebbe avere, ancor di più, un valore educativo per chi lo pratica e per tutti coloro che lo frequentano con passione. 
Destinatario delle offese, declinate in base al colore della pelle, è stato il direttore di gara Mohammad Musa della sezione di Venezia.

L’arbitro ha incassato in campo, come da protocollo, per poi mettere tutto a referto e lasciare la decisione al giudice sportivo. «Al 28’ minuto del terzo tempo - recita il referto - a seguito di una interruzione di gioco, tutta la panchina, le giocatrici, nonché altre persone non in distinta entravano in campo per protestare contro una decisione arbitrale. L’arbitro riusciva comunque, secondo le indicazioni riportate da alcuni presenti, a riportare la calma e a riprendere il gioco. Tuttavia al termine della gara alcuni sostenitori della società all’uscita dall’impianto rivolgevano frasi offensive, applaudendo ironicamente l’arbitro e lo apostrofavano con epiteti discriminatori». 


INVASIONE DI CAMPO 
Da quanto scrivono i giudici sportivi, un’invasione di campo in piena regola. Il Pro Venezia perciò è stato punito con l’obbligo di disputare due partite a porte chiuse (pena sospesa ma che verrà maggiorata in caso di recidiva) oltre all’ammenda di euro 500 euro per aver consentito l’ingresso in campo di persone non autorizzate che hanno indotto un ulteriore clima di aggressività, e di non educazione sportiva. Sanzione aggravata stante la giovane età delle giocatrici in campo e della conseguente funzione educativa della società. La ragazzina evidentemente è stata notata come la più concitata ed è stata squalificata, dunque, fino al 30 giugno 2024. «Per aver rivolto all’arbitro grave frase con connotazione discriminatoria – questa la motivazione - per razza. E anche per aver, alla notifica del provvedimento e al termine della gara, rivolto sempre al malcapitato direttore di gara ulteriori frasi offensive pure per aver applaudito con fare ironico. Sanzione determinata a tempo e non a giornate effettive di squalifica in quanto il fatto viene valutato di importante gravità stante la giovane età dell’atleta».


I PRECEDENTI
Non è un bel periodo, da questo punto di vista, per il calcio dilettantistico veneto. A febbraio era stata sospesa la partita di seconda categoria Bessica e Fossalunga per un insulto di discriminazione razziale rivolto all’arbitro di origine guineana Mamady Cissé. A marzo, rissa in terza categoria durante la partita tra Contea e Susegana: il portiere del Susegana è stato squalificato per nove mesi a causa di insulti razzisti nei confronti di un avversario. Sempre a marzo, durante un Vivai Rauscedo-Villanova, campionato Under 19, i sostenitori della squadra di casa avevano chiamato “scimmie” i giocatori neri della squadra ospite. Il giudice sportivo in questo caso aveva imposto di giocare a porte chiuse. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci