Mestre. Bus precipitato dal cavalcavia, i dati della scatola nera potrebbero essersi cancellati: si va a caccia della memoria cloud

Sabato 25 Novembre 2023 di Nicola Munaro
Il bus precipitato dal cavalcavia Vempa

MESTRE - Potrebbero non essere più consultabili i dati telemetrici della scatola nera del bus di La Linea precipitato la sera del 3 ottobre dal cavalcavia Superiore di Marghera, causando 21 morti e 15 feriti.

La scoperta, improvvisa, è arrivata ieri pomeriggio durante la prosecuzione delle operazioni di estrazione delle immagini delle tre telecamere interne alla corriera e l’inizio della creazione della copia forense dei dati su frenata e comportamento del motore. 

In pratica quando l’ingegner Nicola Chemello, consulente informatico della procura, ha aperto la scatola nera, non è stato possibile acquisire i dati del giorno dell’incidente. L’ipotesi è che la scatola nera, che comunque era ancora alimentata, abbia continuato a immagazzinare dati sovrascrivendoli (in qualche modo) ai precedenti. Non sarebbe comunque del tutto perduta la possibilità di recuperare la memoria di bordo della scatola nera: oggi gli ingegneri - tanto il consulente della procura, quanto quelli dei tre indagati (l’ad di La Linea, Massimo Fiorese, e i due dipendenti del Comune di Venezia, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro) e delle vittime, compreso l’autista del mezzo, il trevigiano Alberto Rizzotto, unica croce italiana della tragedia dei turisti che il 3 ottobre tornavano in campeggio da una giornata a Venezia - riprenderanno le operazioni di analisi dello strumento.

L’ultima strada, se anche il nuovo tentativo di recupero dei dati che verrà avviato oggi dovesse produrre una fumata nera, sarà quello di rivolgersi al cloud che La Linea, società proprietaria del mezzo prodotto dalla cinese Yutong, ha in Germania, su una piattaforma di Amazon. Lì verrebbero immagazzinati e conservati tutti i dati relativi alla vita dell’autobus e quindi è ragionevole pensare che il cloud abbia registrato e archiviato anche il comportamento del mezzo la sera del suo ultimo viaggio.

Cosa sia successo all’interno del pullman è la risposta che - invece - dovrebbe arrivare dall’analisi delle tre telecamere private installate sul mezzo: una che ha lo stesso punto di vista del conducente, una che riprende l’interno da davanti fino a dietro e un’altra che fa viceversa. Anche in questo caso il recupero delle immagini è più difficoltoso del previsto: giovedì l’estrazione si è interrotta quando il lavoro era all’85%. Ieri l’operazione è ripresa, i tecnici hanno tentato di estrarre i video al contrario, cioè dal momento della caduta a ritroso, non riuscendo comunque a completare il tutto in quanto c’è stato un nuovo stop. A pesare anche il fatto che le telecamere siano state danneggiate dall’impatto sull’asfalto dopo un volo di una quindicina di metri. Il lavoro dei tecnici continuerà oggi. Lunedì, invece, ci sarà il conferimento dell’incarico per la consulenza sullo sterzo del bus mentre il 5 dicembre verrà effettuata una terza perizia sulla strada, sul guardrail, con il suo varco di servizio di circa due metri imboccato dal pullman, e sulla banchina dei sottoservizi che è ceduta dando il via al ribaltamento della corriera.
Il nuovo sopralluogo è stato chiesto alla procura dal perito Placido Migliorino in seguito ai primi risultati dei precedenti sopralluoghi del 25 ottobre e del 9 novembre. Il 5 verrà analizzato di nuovo anche il bus.

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Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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