Brugnaro presenta la mostra sul '600 e parla di varchi: «Per entrare a Venezia si dovrà prenotare, penso a cancelli con chiave elettronica»

Sabato 4 Settembre 2021 di Paolo Navarro Dina
La mostra Venetia "1600 nascite e rinascite"

VENEZIA - Il chiarimento arriva nel bel mezzo del discorso dedicato alle glorie di Venezia, città di accoglienza e di grandi fortune, capace di far fronte alle avversità e agli eventi catastrofici. Ed è stato lì, nel pieno della rievocazione storica, tra Stato de Tera e Stato da mar in occasione ieri della presentazione della mostra "Venetia 1600 Nascite e rinascite" a palazzo Ducale che il sindaco Luigi Brugnaro ha precisato: «Dobbiamo trovare il sistema e le soluzioni tecniche per permettere alle persone di entrare, e impedire di farlo a chi non può, ma è ormai assodato che per poter accedere a Venezia si dovrà prenotare. Sarà sempre aperta a tutti, ma secondo regole precise.

Siamo pronti a discutere delle soluzioni e nessuno si deve arrabbiare. La ricchezza del dibattito arricchisce i punti di vista».

Insomma, porte aperte al negoziato su uno dei temi che ha dettato l'agenda politica di questi giorni. Ma anche di più. Brugnaro ha rilanciato, ribadendo come l'amministrazione comunale, nonostante l'emergenza Covid, abbia continuato a lavorare al sistema informatico che dovrà gestire l'accesso alla città. «Faremo comunque una appello, e se ci saranno idee alternative per gestire la città, le valuteremo, prima di mettere in atto una soluzione definitiva. Sia chiaro: siamo aperti ai miglioramenti, non pretendiamo di avere la verità in tasca». Ma quali sono, al momento le ipotesi sul tavolo. Al momento ci sono solo alcune valutazioni. Il sindaco lo ha spiegato così ieri, anche ai molti giornalisti della stampa estera: «Occorre pensare a varchi simili a quelli dei cancelli di casa, che saranno attivati nei periodi di alta affluenza. Per entrare ed uscire da casa si userà una chiave elettronica attraverso una applicazione dedicata. Per chi non avrà dimestichezza con questi accessori, avremo chi darà una mano».

LA MOSTRA

E non poteva esserci che occasione migliore come la mostra sui 1600 anni, allestita dai Musei Civici Veneziani nell'Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, per tornare sull'argomento che ha caratterizzato la cronaca cittadina in questi ultimi giorni. Qui, tra le sale curate e allestite da un pool di esperti guidati dalla direttrice Gabriella Belli, e con l'allestimento di Pier Luigi Pizzi, e la cura della presidente del Muve. Maria Cristina Gribaudi e la collaborazione di Save Venice, è stata inaugurata l'esposizione Venetia 1600. Nascite e Rinascite, con tutta l'intenzione di celebrare la città con la sua civiltà; con la sua storia dalle origini ai giorni nostri. Una mostra che sfoggia i gioielli di casa passando in rassegna le epoche, dal mitico 421 in poi; i personaggi e le vicende, dalla peste alle vittorie sul mare, dallo splendore del Settecento fino al rogo della Fenice (1996) alla tragedia dell'«aqua granda» del 1966 e del 2019. Una storia scandita da fatti e dalle opere, da Carpaccio a Tiziano; da Veronese a Canaletto, da Hayez a Tancredi fino a Emilio Vedova. Lungo il percorso vengono valorizzati gli aspetti iconografici, il tumultuoso periodo ottocentesco delle rivoluzioni liberali, il periodo asburgico per giungere all'Unità d'Italia fino al Novecento, con le sue sfide (pregevole la presenza del modellino dell'allora discusso progetto dell'ospedale Civile elaborato da Le Corbusier ndr) per arrivare fino ai giorni nostri e al progetto Mose.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci