Bimbo di 6 anni dimesso con la peritonite, il primario di Pediatria: «I sintomi sono arrivati dopo»

Venerdì 19 Agosto 2022 di Alvise Sperandio
Il primario di Pediatria dell'ospedale dell'Angelo, Paola Cavicchioli
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MESTRE - «Al primo accesso in Pronto soccorso non c'erano sospetti di appendicite.

Il dolore addominale si è manifestato solo alla sera di tre giorni dopo e il bambino è stato subito inviato alla Chirurgia pediatrica di Padova per l'intervento di peritonite. Sappiamo che poi è stato messo in osservazione in terapia intensiva e quindi dimesso. Adesso sta bene».

LA VICENDA
Cartella clinica alla mano, il primario di Pediatria dell'ospedale dell'Angelo, Paola Cavicchioli, interviene per fare chiarezza sul caso del bambino di sei anni che tra il 21 e il 24 luglio ha fatto tre accessi successivi al Pronto soccorso e infine è stato operato d'urgenza a Padova non essendoci a Mestre la Chirurgia pediatrica. «La diagnosi è stata tardiva», ha accusato il padre, che ha presentato denuncia presso i carabinieri nei confronti dei medici che l'avevano visitato in ospedale. «La presa in carico è stata adeguata ai sintomi che aveva. Non è proprio possibile che un'appendicite resti nascosta per 72 ore. È una patologia che soprattutto nei bambini ha un una rapida velocità di evoluzione, ce ne saremmo sicuramente accorti», la difesa di Cavicchioli.
Tutto era iniziato il 21 luglio quando il bambino era stato portato al Pronto soccorso con febbre e vomito. «In quel momento spiega il primario non c'erano scariche intestinali e soprattutto non c'era dolore addominale che potesse far pensare a un'appendicite. Si trattava di una gastroenterite, probabilmente di origine virale, che è molto comune nei bambini». Escluso anche l'eventuale contagio da Covid, il piccolo paziente è stato rimandato a casa con la raccomandazione di una buona idratazione e di assumere fermenti lattici, ma il 24 luglio è stato riaccompagnato per la seconda volta al Pronto soccorso dopo che, oltre alla febbre, erano comparse le scariche. Dopo la seconda dimissione, sempre con indicazione di gastroenterite, i genitori hanno chiesto l'intervento del pediatra di base che ha consigliato un terzo accesso all'ospedale. «Solo alla sera sottolinea Cavicchioli il padre ha riferito dolore addominale e, in effetti, i colleghi che lo hanno visitato hanno trovato una pancia dura e poco trattabile. È stata questa la novità clinica di rilievo che ci ha fatto subito propendere per un problema di appendicite, che poi è anche evoluto in peritonite. La valutazione clinica è stata immediata. E a quel punto è stato deciso l'invio a Padova».

IL BILANCIO
Qui il bambino è stato portato in sala operatoria, quindi monitorato in rianimazione e infine dichiarato fuori pericolo e dimesso. Cavicchioli coglie quest'occasione per fare un bilancio complessivo dell'attività svolta nella cura dei bambini: «Prima del Covid fa sapere ogni anno venivano effettuati circa 17mila accessi pediatrici al Pronto soccorso, di cui 12mila solo a Mestre. Nel 2021 sono stati 7.500. D'estate i numeri crescono. Le cause per cui i bambini arrivano alla nostra osservazione sono in buona sostanza le infezioni virali, le gastroenteriti, i piccoli o grandi traumi che possono riportare anche durante le vacanze. Nell'ultimo fine settimana abbiamo contato una trentina di accessi in due giorni. Il Covid conclude il primario ha un po' complicato l'attività d'accoglienza dei bambini nel Pronto soccorso generico, con l'ambulatorio dedicato per il tampone. Ora si cercherà di accelerare sulla corsia preferenziale e una riorganizzazione complessiva del lavoro che vada proprio in quella direzione. Da indicazione regionale, nel futuro dell'ospedale dell'Angelo dovrebbe esserci un Pronto soccorso pediatrico dedicato».
 

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