Biennale Architettura, così Venezia si rialza. Il presidente Fico: «Simbolo di ripartenza dell'Italia»

Sabato 22 Maggio 2021 di Raffaella Ianuale
Apertura ufficiale, oggi 22 maggio, della Biennale di Architettura di Venezia

VENEZIA - La Biennale ha aperto i battenti e la gente arriva numerosa, come svegliata dal lungo letargo senza le arti.

Perdersi tra stranezze, magie, invenzioni quali l'architettura sa regalare sta diventando simbolo di una Venezia che si rialza, ma anche di un intero paese che riparte.

«Tutti sanno che importanza ha questa apertura. Tutto quello che succede è frutto di una coproduzione della Biennale, la casa delle sei arti importantissime, che ha messo in piazza un'organizzazione che consente la sicurezza». Il presidente della Biennale Roberto Cicutto con queste parole apre ufficialmente oggi, 22 maggio, la Mostra di Architettura 2021, la numero 17. Una mostra che diventa simbolo di ripartenza e soprattutto di resilienza come ha sottolineato ieri Dario Franceschini, il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo al battesimo del Padiglione Italia realizzato da Alessandro Melis nel grande contenitore alle Gaggiandre dell'Arsenale. Un simbolo di rinascita per una Venezia che ha sofferto l'isolamento e l'abbandono legati all'emergenza sanitaria per più di un anno. Una città piegata e sofferente, una cartolina sgualcita e ferita. Ma ora ha voglia di ripartire e i primi segnali già arrivano con le 40mila presenze registrate ieri in centro storico.

Oggi dopo l'apertura dei cancelli  e i saluti con i rappresentanti delle istituzioni presenti, il presidente della Camera Roberto Fico, il ministro Dario Franceschini, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro, Cicutto ha valorizzato l'intero operato della macchina organizzativa lagunare, elogiando lo staff, come a sottolineare l'eccezionalità dell'evento e la volontà di replicare il successo della mostra del Cinema della scorsa estate. «Già l'anno scorso alla Mostra del cinema - sottolinea Cicutto - si vedeva che la gente era felice di essere in presenza, tutto questo dimostra l'importanza di un momento in cui si ridà speranza. La Biennale è la casa di sei arti importantissime, c'è stata grande determinazione di curatori e commissari e  architetti, che ci hanno fatto capire che era possibile avere le installazioni. Dovevamo solo capire come trasportarle qui, considerate le limitazioni, ma alla fine siamo riusciti a mantenere la data di apertura».

L'Italia riparte dalla Biennale

Significative le parole del presidente della Camera Roberto Fico: ​«Oggi è un giorno importante, significativo, perché è la dimostrazione di come la ripartenza è possibile, di come fare un evento così importante. Da un punto di vista internazionale questo è il simbolo della ripartenza del nostro Paese, portare tante persone alla Biennale è la dimostrazione che si può lavorare in presenza e in sicurezza». Un segnale che parte da Venezia e si espande al mondo, grazie al quale Fico si è detto sereno: «Non sono preoccupato perché nel momento in cui tutti i protocolli sono stati organizzati e rispettati, e qui c'è una professionalità enorme, diventa un'opportunità per capire come il Paese possa ripartire».

IL TOUR TRA LE INSTALLAZIONI

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Il leone alla carriera

«Venezia è una città che attrae e affascina gli architetti. Si presenta come paradigmatico esempio di come costruire facendo uso della ragione, senza per questo escludere intuizione e sentimento». Le parole in dono a Venezia sono di Rafael Moneo, Leone d'oro alla carriera della Biennale di architettura di Venezia 2021 che così esordisce, commosso, alla cerimonia di premiazione. Il premio non gli è stato consegnato direttamente dal ministro Dario Franceschini, che si è limitato ad accompagnarlo idealmente, per rispettare le distanze imposte dal Covid. L'architetto spagnolo Moneo, che da Bilbao a Stoccolma, passando per gli Stati Uniti con il museo di arte moderna di Huston, ha lasciato segno di sè in tutto il mondo, ora elogia Venezia  sottolineando l'unicità e la magia della città sul fronte dell'architettuta. «In nessun'altra città la complementarietà tra natura e artificio, che accompagna l'architettura, si manifesta in modo così evidente come a Venezia. Questa città è cresciuta concatenando gli stili che caratterizzano la storia dell'architettura - dice - in modo talmente eloquente che è difficile pensare a un test più valido su cui imparare ciò che è l'architettura». Dopo aver ricordato il passato di crocevia culturale della laguna, Moneo si è detto onorato di esser insignito del riconoscimento: «Potete immaginarvi la felicità che provo in questo momento e la gratitudine che sento nei confronti di chi mi ha concesso questo Leone d'oro».

Sostenibilità e resilienza

Un lungo colloquio si è svolto stamattina tra il presidente della Camera Roberto Fico e il ministro della Cultura Dario Franceschini poco prima dell'inaugurazione della Mostra Internazionale di Architettura. I due hanno avuto un confronto durato circa una quarantina di minuti prima di entrare nella sala, dove è stato premiato con il Leone d'oro alla carriera l'architetto Rafael Moneo. 

Dalla fondazione veneziana parte un monito alla politica, sostiene il presidente Fico: «Qui alla Biennale possiamo dire che oggi c'è il futuro. Il concetto di come abiteremo nel nostro Paese come vivremo il nostro mondo, è il concetto in cui devono sforzarsi tutte le forze politiche, tutti i governi e parlamenti». Da ultimo, il presidente della Camera ha voluto puntare su un cambio di rotta: «Dobbiamo far entrare il nostro Paese in una nuova epoca. C'è massima attenzione e oggi la Biennale è l'espressione di un futuro possibile, per fortuna ci sono architetti che ragionano in modo ambientale, sostenibile, in un'ottica di grande sviluppo, grazie a queste persone possiamo fare un lavoro stupendo non solo in Italia ma nel mondo».

Mentre ieri Franceschini, all'inaugurazione ufficiale del Padiglione Italia, ha ricordato come questo padiglione «sia una grande sfida di contenuti: dimostra una cosa che è scontata, ma che è bene ricordare: qualsiasi attività, naturalmente prima l'architettura, non può prescindere dalla sostenibilità». Ricordando che «abbiamo un patrimonio di grandi maestri e giovani talenti anche nell'arte contemporanea» e di come «Venezia potrebbe condurre una sfida particolare, tra digitale, arte e creatività, una sfida proiettata sul futuro». 

Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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