«Il Partito Democratico ha fatto di tutto perché tutto slittasse a settembre. L'approvazione degli emendamenti è rinviata dopo la pausa estiva proprio per "merito" loro». Così Paolo Tosato, senatore veronese della Lega, commenta il rinvio a dopo l'estate del disegno di legge del ministro Roberto Calderoli sull'autonomia differenziata. «Questi mesi di discussione - ribatte il senatore veneziano del Pd, Andrea Martella - hanno dimostrato che tutte le obiezioni e le riserve, dal coinvolgimento del Parlamento alle risorse finanziarie fino alla necessità di definire i Lep anche per le Regioni che non chiederanno l'autonomia differenziata, si sono rivelate fondate. È l'autonomia di Calderoli che non funziona, noi abbiamo fatto precise proposte per un modello di autonomia cooperativa e solidale, realmente a vantaggio dei cittadini».
Il dato di fatto è che quella che la Lega definisce "madre di tutte le battaglie" slitta a settembre.
IL CALENDARIO
Tant'è, dopo la seduta di ieri, altre in programma sull'autonomia non ce ne sono. Oggi il lavoro dei senatori verterà infatti sul ripristino del sistema di elezione a suffragio universale e diretto delle Province - e quindi del ddl Calderoli non si parlerà. Idem martedì prossimo 1° agosto, quando verrà incardinata la discussione di altri tre provvedimenti, benché sullo stesso tema e destinati pare a bocciatura: la proposta di legge di iniziativa popolare sull'autonomia di cui è stato estensore il costituzionalista Massimo Villone, il disegno di legge di riforma della Costituzione del dem Andrea Martella, infine il disegno di legge sempre di modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione di cui è primo firmatario il dem Andrea Giorgis. Si arriva a mercoledì 2 agosto e anche in questo caso la Prima commissione presieduta da Alberto Balboni (FdI) non toccherà il ddl Calderoli: in calendario, infatti, ci sono due disegni di legge sull'articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti. Dopodiché, da lunedì 7 agosto, dovrebbe scattare la pausa estiva. E, quindi, dell'autonomia se ne parlerà a settembre. Sempre in Prima commissione, ovviamente, con la votazione degli emendamenti.
COSA È STATO FATTO
Ma a che punto è il ddl Calderoli? Con il lavoro di ieri sono stati acquisiti i pareri del governo su gran parte dei quasi 600 emendamenti proposti alla riforma dell'autonomia differenziata. Mancano solo i pareri riferiti all'articolo 3, cioè quello che prevede la determinazione dei Lep e i costi e i fabbisogni standard. Resta pressoché invariato il numero delle richieste di modifica: 557 emendamenti, compresi 27 proposti da Fratelli d'Italia e 7 di Forza Italia. Il gruppo di FdI ne ha modificati alcuni, riformulandoli e correggendoli in base alle indicazioni del governo ma restano alcuni "paletti" come la necessità di assicurare la coesione nazionale e la centralità del Parlamento, oltre al nodo del decreto legislativo proposto per definire i Lep.
LE REAZIONI
«Le questioni che abbiamo posto - ha detto il dem Martella - sono talmente fondate che chi pensava a una accelerazione ora non può pensare di non fare chiarezza». Il leghista Tosato contrattacca: «Hanno fatto di tutto per il rinvio a settembre. In ogni caso, nonostante le strumentalizzazioni delle opposizioni e il loro tentativo di spaventare il Sud del Paese, dipingendo l'autonomia come una legge contro il Mezzogiorno, noi andiamo avanti. L'autonomia è un'opportunità di crescita per tutti e renderà il nostro Paese più moderno ed efficiente».