Autonomia, al Senato il voto slitta a settembre. Tosato (Lega): «Colpa dell'opposizione ma non ci fermeranno, andremo avanti»

Giovedì 27 Luglio 2023 di Alda Vanzan
Autonomia, al Senato il voto slitta a settembre

«Il Partito Democratico ha fatto di tutto perché tutto slittasse a settembre. L'approvazione degli emendamenti è rinviata dopo la pausa estiva proprio per "merito" loro». Così Paolo Tosato, senatore veronese della Lega, commenta il rinvio a dopo l'estate del disegno di legge del ministro Roberto Calderoli sull'autonomia differenziata. «Questi mesi di discussione - ribatte il senatore veneziano del Pd, Andrea Martella - hanno dimostrato che tutte le obiezioni e le riserve, dal coinvolgimento del Parlamento alle risorse finanziarie fino alla necessità di definire i Lep anche per le Regioni che non chiederanno l'autonomia differenziata, si sono rivelate fondate. È l'autonomia di Calderoli che non funziona, noi abbiamo fatto precise proposte per un modello di autonomia cooperativa e solidale, realmente a vantaggio dei cittadini».


Il dato di fatto è che quella che la Lega definisce "madre di tutte le battaglie" slitta a settembre.

E, di conseguenza, slitta anche l'approvazione del provvedimento al Senato e, quindi, alla Camera. I tempi, insomma, si allungano. Ieri la Prima commissione di Palazzo Madama ha espresso i pareri dei relatori Paolo Tosato della Lega e Costanzo Della Porta di FdI e del ministro Calderoli sugli emendamenti riferiti a tutti gli articoli, ad eccezione di quelli all'articolo 3 che sono stati accantonati. Una seduta tutto sommato tranquilla rispetto alle precedenti, basti pensare che nelle settimane passate a distanziare ulteriormente le posizioni tra maggioranza e opposizione c'era stata anche la richiesta delle minoranze di sentire il presidente del Comitato Lep (Livelli essenziali delle prestazioni): a Sabino Cassese, in pratica, il centrosinistra voleva chiedere perché quattro componenti dell'organismo si sono dimessi, ma l'illustre giurista ha declinato l'invito. Così come non è stata accolta la richiesta, sempre del Pd, di avere i dati dei Lep prima di votare gli emendamenti. Martedì scorso, poi, c'è stata alta tensione sull'ordine del giorno dei capigruppo di maggioranza per "legare" le due riforme, l'autonomia cara alla Lega e il premierato voluto da Giorgia Meloni, uno «scambio» a detta del dem Martella che «dimostra l'impraticabilità dell'impianto del ddl Calderoli e la fragilità di una riforma costituzionale lontana dalle esigenze concrete di cittadini, imprese ed istituzioni locali».


IL CALENDARIO
Tant'è, dopo la seduta di ieri, altre in programma sull'autonomia non ce ne sono. Oggi il lavoro dei senatori verterà infatti sul ripristino del sistema di elezione a suffragio universale e diretto delle Province - e quindi del ddl Calderoli non si parlerà. Idem martedì prossimo 1° agosto, quando verrà incardinata la discussione di altri tre provvedimenti, benché sullo stesso tema e destinati pare a bocciatura: la proposta di legge di iniziativa popolare sull'autonomia di cui è stato estensore il costituzionalista Massimo Villone, il disegno di legge di riforma della Costituzione del dem Andrea Martella, infine il disegno di legge sempre di modifica degli articoli 116 e 117 della Costituzione di cui è primo firmatario il dem Andrea Giorgis. Si arriva a mercoledì 2 agosto e anche in questo caso la Prima commissione presieduta da Alberto Balboni (FdI) non toccherà il ddl Calderoli: in calendario, infatti, ci sono due disegni di legge sull'articolo 49 della Costituzione in materia di disciplina dei partiti. Dopodiché, da lunedì 7 agosto, dovrebbe scattare la pausa estiva. E, quindi, dell'autonomia se ne parlerà a settembre. Sempre in Prima commissione, ovviamente, con la votazione degli emendamenti.


COSA È STATO FATTO
Ma a che punto è il ddl Calderoli? Con il lavoro di ieri sono stati acquisiti i pareri del governo su gran parte dei quasi 600 emendamenti proposti alla riforma dell'autonomia differenziata. Mancano solo i pareri riferiti all'articolo 3, cioè quello che prevede la determinazione dei Lep e i costi e i fabbisogni standard. Resta pressoché invariato il numero delle richieste di modifica: 557 emendamenti, compresi 27 proposti da Fratelli d'Italia e 7 di Forza Italia. Il gruppo di FdI ne ha modificati alcuni, riformulandoli e correggendoli in base alle indicazioni del governo ma restano alcuni "paletti" come la necessità di assicurare la coesione nazionale e la centralità del Parlamento, oltre al nodo del decreto legislativo proposto per definire i Lep.


LE REAZIONI
«Le questioni che abbiamo posto - ha detto il dem Martella - sono talmente fondate che chi pensava a una accelerazione ora non può pensare di non fare chiarezza». Il leghista Tosato contrattacca: «Hanno fatto di tutto per il rinvio a settembre. In ogni caso, nonostante le strumentalizzazioni delle opposizioni e il loro tentativo di spaventare il Sud del Paese, dipingendo l'autonomia come una legge contro il Mezzogiorno, noi andiamo avanti. L'autonomia è un'opportunità di crescita per tutti e renderà il nostro Paese più moderno ed efficiente».

Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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