L'allarme degli artigiani: «Svolta elettrica? Così chiuderà un'autofficina su due»

Giovedì 23 Febbraio 2023
L'allarme degli artigiani: «Svolta elettrica? Così chiuderà un'autofficina su due»

MESTRE - A chi le compra, anche sfruttando gli incentivi, costano un occhio della testa. E, per chi le dovrà prima o poi aggiustare, c'è il rischio di chiudere l'attività per l'impossibilità di sobbarcarsi i costi delle nuove attrezzature necessarie alla manutenzione. La Confartigianato lancia dunque l'allarme sulla "rivoluzione" delle auto elettriche per le officine (veneziane e non solo): «Con lo scenario che si sta delineando, una su due potrebbe chiudere»
«La svolta verde è necessaria, ma non impostata così - commenta Siro Martin, presidente della Confartigianato Metropolitana -. Siamo di fronte allo stesso pasticcio della classe energetica bassa degli edifici che rischieranno di non essere vendibili o affittabili: a pagare le conseguenze di queste decisioni calate dall'alto saranno sempre le fasce più deboli». Se lo stop imposto dall'Europa alle auto a benzina e diesel la è previsto per il 2035, in provincia si stima già che una officina su due non riuscirà ad investire risorse e personale per stare al passo con questa decisione.

La Confartigianato Metropolitana ricorda che l'intero comparto dell'autoriparazione in provincia conta ben 765 officine che danno lavoro a 2.361 addetti. «Le prime a rischiare saranno le autofficine più piccole - sottolineano dall'associazione -. I 12 anni che ci separano dalla fatidica data calata dall'Europa non sono un'eternità. Tutto è in ritardo, dal personale specializzato che dovrà operare sul solo elettrico, alle strutture, alle colonnine per la ricarica».

«Tutto questo deve essere programmato con intelligenza concertandolo con le parti sociali, tenendo ben presente il tessuto economico, morfologico e del parco circolante di ciascun Paese - riprende Siro Martin -, senza penalizzare i soggetti più deboli, senza imporre la svolta verde e rischiare di trasformarla in un problema».
«Mettere date perentorie e non accompagnare un'economia verso questa transizione è fuori logica interviene il presidente della Federazione Autoriparazione della Confartigianato Metropolitana, Alessandro Marin -. Le auto elettriche diventate obbligatorie di certo non costeranno meno rispetto gli attuali prezzi e non tutti potranno permettersele. Il paradosso è questo: ora che l'efficienza dei motori termici ha generato auto a bassissimo inquinamento e consumi sempre più contenuti, si vuole imporre il passaggio all'elettrico che, attuato in questo modo, avrà sicuramente i suoi costi sociali, mentre i reali vantaggi ambientali rimangono un'"ipotesi accademica", visto che il resto del mondo continuerà a viaggiare con motori temici». «Si tratta di una decisione che, impostata così, rischia di trasformarsi da opportunità a minaccia incalza il vicepresidente della Confartigianato Metropolitana, Roberto Bottan -. Non a caso è stata raggiunta con una maggioranza risicata a Bruxelles, e se non verrà pesata e calata sugli Stati membri all'insegna della flessibilità e, soprattutto, degli incentivi per cittadini ed aziende, rischia di fare molti danni in termini di occupazione ed imprese, senza contare che una utilitaria elettrica costa quasi il doppio di una normale».

Ultimo aggiornamento: 17:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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