Assalto con pistola al Lidl, ferita una commessa e rapinatore in fuga

Martedì 14 Giugno 2022 di Nicola Munaro
i controlli dei carabinieri
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MESTRE - Venerdì pomeriggio, nella solita fascia oraria vicina alla chiusura.

La cronaca racconta di un rapinatore in fuga e una commessa soccorsa dai medici del Suem 118 perché colpita alla testa con il calcio di una pistola.


IL COLPO
È il Lidl del Terraglio il palcoscenico dell’ennesima rapina ad un supermercato in queste settimane. Un uomo, viso coperto, entra e punta diretto alle casse. Mostra una pistola e chiede gli vengano consegnati tutti i soldi presenti in cassa. Mentre la cassiera sta svuotando in silenzio il registratore, una sua collega si avvicina e si accorge di quanto sta succedendo. A quel punto, prima di scappare, il rapinatore la colpisce con il calcio della pistola, poi prende i soldi e fugge. Sul caso indagano i carabinieri che hanno acquisito le telecamere di sicurezza interna del Lidl e quelle della zona del Terraglio con l’obiettivo di identificare il rapinatore. Molto, in fatto di identikit, arriverà anche dalla descrizione dell’uomo fatta dalle commesse rapinate. E anche questo colpo si intreccia con i tanti che ormai la banda dei discount si sta lasciando alle spalle. Molti i punti di connessione, dall’arma al modo di rapinare, anche se mai, prima di venerdì, qualcuno era stato colpito.


LA BANDA
Certo è che i casi di rapine ai supermercati in pieno pomeriggio si stanno susseguendo uno dopo l’altro. Prima del colpo alla Lidl di venerdì scorso, erano stati i Prix a finire nel mirino dei rapinatori. 
Il 6 giugno, anche in quel caso di pomeriggio, due uomini - volto coperto da mascherine anticovid e con il cappuccio di un k-way in testa, arrivati in sella ad uno scooter - avevano puntato la pistola contro il direttore del Prix di Fossò. «Apri la cassa e dammi i soldi» l’unica frase detta con accento veneto. Poi la fuga e le indagini dei carabinieri a ritroso per cercare di capire chi fossero. 
Quella di inizio giugno era la terza rapina subita dallo stesso supermercato Prix da quando è stato aperto otto anni fa. La prima è avvenuta nel 2015 e la seconda l’anno successivo. Irrisori in tutti e tre i casi i profitti dei banditi. Ma se nel 2015 e nel 2016 a mettere in atto le rapine era stato uno stesso bandito solitario residente in provincia di Padova e poi individuato dalle forze dell’ordine, questa volta potrebbe trattarsi di una delle operazioni della banda dei discount, la stessa che da alcuna settimane sta imperversando a Pianiga, a Dolo e a Mestre.


GLI ALTRI
Il primo giugno la rapina al Maxi di Gardigiano di Scorzè: a rapinare un uomo solo ma le modalità e l’arma utilizzata per minacciare le commesse alle casse sembra la stessa utilizzata dai banditi che avevano svaligiato altri due supermercati presi di mira in Riviera del Brenta. Il 30 maggio, al Prix di via Cavinelli a Pianiga. Stesso orario (18.30) anche se in quel caso i banditi in azione erano due. Avevano intimato alla commessa di aprire la cassa, che però era stata svuotata dal personale. La cassiera, anche per non scatenare il panico, aveva consegnato quanto aveva in cassa velocemente e senza fare storie. In quel caso, però, il bottino era stato decisamente magro: solo pochi spiccioli rimasti. Un colpo identico a quello avvenuto ai primi di maggio al punto vendita di Arino di Dolo. Più simile, in realtà, al colpo di ieri sera visto che il malvivente aveva agito in solitaria. 
A Mestre, invece, nel mirino era finito un terzo Prix il 12 aprile, in via Calabria. Si indaga, quindi, sulla possibilità di una banda che prenda di mira questa particolare tipologia di supermercati: forse perché più isolati di altri, più vicini a strade che favoriscano una fuga veloce e capaci di garantire un bottino non elevato ma comunque, come nel caso di ieri, soddisfacente. I carabinieri stanno cercando anche altri colpi che potrebbero essere stati messi in atto con le stesse modalità in altre province.
 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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