VENEZIA - Picchi di malattie e infortuni, nei calcoli di Actv, ma che i sindacati contestano.
I NUMERI DELL'AZIENDA
Ma partiamo dai dati dell'azienda, che lunedì, giorno nero per i collegamenti con Pellestrina, dove un'assenza non programmata ha creato un buco nel servizio, ha contato un totale di 25 assenti dell'ultima ora. Problema che, sempre secondo l'azienda, avrebbe registrato un aumento rispetto alle annate pre-pandemia. Ed ecco il caso di giugno scorso, quando le ore di lavoro spese in infortunio o malattia sono state 13.100. Pari a 1.871 giorni lavorativi, equivalenti a una media giornaliera di 60/70 persone assenti solo per il settore della navigazione. Un incremento dell'84%, visto che nel 2019 il dato si sarebbe fermato a 7.100 e nel 2018 a 7.000. Il sospetto è sempre quello di malattie strategiche, che sarebbero aumentate in concomitanza con le trattative.
SINDACATI ALL'ATTACCO
Accusa che tutti sindacati respingono al mittente con sdegno. In una nota diffusa ieri a firma delle segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Aft, Faisa Cisal e Usb, accusano Actv di «irresponsabilità» e «accuse vergognose». «È l'ennesimo attacco dell'azienda al lavoro, situazione che perdura ormai da mesi e che mette in evidenza le criticità legate alla carenza di personale soprattutto nei movimenti e le oggettive ricadute sono continui disservizi, tagli delle linee, ecc.». Per i sindacati l'azienda scarica i «problemi strutturali» legati anche a un organico «volutamente sottodimensionato di oltre 100 unità». Una carenza che «penalizza il servizio, con danni economici e di immagine per la città». I sindaci ricordano, infine, come Actv abbia già «applicato unilateralmente il nuovo disciplinare, tagliando riposi e ferie ai lavoratori, il che la dice lunga rispetto alle becere e provocatorie giustificazioni dell'azienda. I lavorati, da oltre un anno, stanno soffrendo per le pessime condizioni di lavoro a cui sono sottoposti e Actv scarica sul lavoro i disservizi, aumentati dalla carenza di mezzi».
DENUNCE & DISAGI
Sul caso del motorista assente dell'ultima ora sulla tratta per Pellestrina, Giampietro Antonini, responsabile Cub, minaccia una denuncia ai dirigenti per interruzione di pubblico servizio. L'assenza era stata comunicata alle 2 di notte, entro i limiti previsti di «almeno due ore»: doveva entrare in servizio alle 4. Il sindacalista punta il dito sul taglio della squadra per l'emergenza di notte, che avrebbe risolto un caso come questo. Un punto di vista, contro l'altro, anche sulle assenze dell'ultima ora. Per l'azienda in aumento e difficili da risolvere. Per i sindacati fisiologiche e trasformate in problema per l'assenza degli stagionali e la cattiva programmazione delle presenze. In tutta questa diatriba, l'unica certezza resta il peggioramento del servizio per veneziani e turisti, tra corse tagliate, mezzi in ritardo, spesso sovraffollati, con passeggeri spesso lasciati a terra.