La marea supera i 105 centimetri, acqua alta d'agosto: i bar di San Marco costretti a chiudere

Domenica 8 Agosto 2021 di Costanza Francesconi
Acqua alta a Venezia
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VENEZIA - All'acqua alta agostana i veneziani non sono certo abituati. Eppure i 105 centimetri della scorsa notte, preceduti dai 90 e più di quella prima, hanno scompaginato la stagionalità delle alte maree, di solito concentrate nella laguna di Venezia a cavallo tra l'autunno e l'inverno. Ondeggiante, come l'elemento che descrive, la curva nel grafico diffuso dal Centro previsioni e segnalazioni maree del Comune, ha segnato così un picco inatteso durante lo scorso paio di giorni, interessando soprattutto le zone più delicate del centro storico: piazza San Marco e l'area Realtina, dove i masegni vengono sommersi con appena un metro d'acqua sopra il livello del mare, cioè al primo alito di vento.

Il Mose inoltre si solleva generalmente da stime di almeno 130 centimetri, da valutare volta per volta.

METEO PAZZO
«È evidente che il meteo sia ormai un po' pazzo e per questo inaffidabile - commenta Massimo Milanese, direttore dello storico Caffè Lavena, sotto le Procuratie Vecchie - Ci troviamo nell'ala più delicata della piazza, facilmente esposti all'acqua alta. Venerdì sera, 6 agosto, montate le paratie per salvarci, abbiamo chiuso in anticipo, smontando il plateatico prima che arrivasse la massima. Oggi (ieri, ndr), nonostante sia sabato e ci sia un po' di movimento, chiuderemo alle nove e mezza. Certo, l'inghippo per noi è di non poter lavorare anche in queste circostanze meno invasive per il resto della città, ma per noi comunque rilevanti, oltre che sempre più frequenti. Intanto aggiunge siamo diventati un acquapark, con i turisti attratti dalle pozzanghere sotto il campanile e dai zampilli d'acqua dai tombini, che ci giocano e saltano dentro come fossero alle giostre».

ATTIVITÀ A RISCHIO
In allarme sono quindi le attività situate nei luoghi più fragili della città, quelli perennemente esposti agli effetti dello scirocco. «Con 105 centimetri siamo a fondo specificano da Naranzaria nel Sotoportego del Bancogiro - Ci troviamo in una specie di pozza, per cui basta un soffio e già si bagna tutta la piazza. Dopo le otto di venerdì sera abbiamo levato sei su diciotto tavoli esterni». E così anche al Caffè Vergnano, dove «venerdì la disposizione del plateatico è rimasta invariata per l'ora dell'aperitivo, ma otto tavoli non erano di fatto utilizzabili. Per fortuna la pendenza del terreno ci è favorevole nota una dipendente del locale - e l'acqua rimane tutta intorno».
Il timore era per i 105 centimetri in arrivo la notte successiva, quella di ieri. «Con l'altezza annunciata non possiamo lavorare all'esterno. Mettiamo già in conto di spostare i clienti dentro, con il nuovo vincolo del Green pass». Al Pesador invece, sabato sera è stato inevitabile fare lectio brevis. «A un metro si ostruisce letteralmente l'ingresso, rendendo impossibile accedere a dipendenti e ospiti senza bagnarsi racconta Stefano, il responsabile - Se il Mose si attivasse a un metro e dieci sarebbe l'ideale: così sì che ci sentiremmo tutelati. Il vento, come è già successo, può cambiare da un momento all'altro e in mezz'ora può accadere il disastro».

LE PREVISIONI
Intanto il bollettino del Centro maree segnalava l'apice per le 22.50 di ieri sera, sottolineando che l'evento avrebbe interessato fino all'8% della viabilità pedonale, percepibile nelle parti basse città, principalmente piazza San Marco e Rialto, con un livello che avrebbe potrebbe mantenersi intorno ai cento centimetri fino alla mezzanotte e mezza. Visto il valore anomalo per la stagione, il centro invita la cittadinanza a monitorare gli aggiornamenti, dati gli 80 centimetri chiamati per mezzogiorno e mezzo di oggi, e i 90 delle 23,25, misure di una nuova consuetudine estiva.
 

Ultimo aggiornamento: 13:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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