Spaccio e degrado, il Comitato alza la voce: «La Ztl non aiuterà a risolvere i nodi della sicurezza»

"Preoccupati per le piazze deserte". Il Municipio promette più controlli nelle zone calde

Sabato 6 Aprile 2024 di C.D.M.
Spaccio e degrado, il Comitato alza la voce: «La Ztl non aiuterà a risolvere i nodi della sicurezza»

UDINE - Spaccio di droga e degrado: ruotano intorno a questi due fenomeni la maggior parte delle segnalazioni dei cittadini che arrivano al comitato Udine sicura. E il timore, già dichiarato e ora ribadito con forza in un incontro con l’amministrazione, è che l’insicurezza (anche fosse solo la percezione di insicurezza) potrebbe aumentare con la «desertificazione delle piazze» (così la definisce una nota del gruppo di cittadini) anche diurna innescata a loro dire dall’ampliamento della Ztl.

Va detto, però, che l’obiettivo dichiarato dal Comune è, al contrario, quello di vivacizzare il centro, allargando le aree limitate al traffico e consentendone così una più piena fruizione da parte dei cittadini, come accade in molte città europee.


LA ZTL

I timori del comitato riguardano soprattutto zone limitrofe ad aree ritenute già “a rischio”. Il loro pensiero va per esempio a piazza San Cristoforo, vicina a vicoli e viuzze già finiti al centro dei reportage “fai da te” dei cittadini su vandalismi e cessioni sospette, che vengono recapitati a Udine sicura. Dopo l’incontro in Comune, il comitato, quindi, ritenendo che l’ampliamento della Ztl potrebbe portare «anche in pieno giorno alla desertificazione di piazze già attigue e comunicanti con luoghi ove si delinque, si spaccia, si deturpano liberamente i muri con scritte, utilizzando quegli stessi luoghi come latrine a cielo aperto, si dichiara contrario all'estensione ulteriore di zone pedonali non perché valuti negativamente la pedonalizzazione ma perché ritiene che oggi non sia opportuna, vista l'attuale situazione della sicurezza in città, pur ribadendo di non avere orientamenti politici, come stabilito dal proprio statuto». Al confronto c’erano, per l’amministrazione, il vicesindaco Alessandro Venanzi e il consigliere Lorenzo Patti, mentre per il comitato il presidente Federico Malignani, Sara Rinaldi e Alessandro Salvatelli.


L’INCONTRO

Durante l'incontro, sono state esposte tutte le preoccupazioni «che emergono dalla segnalazione degli aderenti» su situazioni «di insicurezza e degrado non più solo percepite, ma reali e documentate». In particolare, i cittadini segnalano attività di spaccio (o comunque presunte tali) e consumo di droga «in zona stazione, in via della Rosta, in vicolo Brovedan, in vicolo della Banca, in Corte del Giglio, in via Leopardi». Ma «vengono segnalati tentativi di introdursi in garage soprattutto in Corte del Giglio da parte di gruppi di ragazzi che, spesso, reagiscono in modo aggressivo nei confronti di chi li sorprende». Di tali “Sos” il Comitato puntualizza di aver fornito informazioni al Comune e alla Polizia locale. Questi luoghi, fa sapere il gruppo di cittadini, «inizialmente sottoposti a una sorveglianza che, per quanto blanda, aveva comunque portato dei risultati», «oggi sembrano nuovamente abbandonati a se stessi». Come si legge nella nota del Comitato, l’amministrazione ha garantito che «l'impegno delle forze dell'ordine non è mai diminuito ma, anzi, verrà aumentato anche in zone calde come quelle di Via Leopardi».
Il comitato si augura che la scelta di allargare la ztl con un’azione definita da Udine sicura «unilaterale», assunta senza consultare «chi risiede, lavora o commercia in centro, non sia foriera di ulteriori problemi di sicurezza». Molti udinesi, a detta del comitato, si sentirebbero «ostaggi di una situazione alla quale non sono abituati». «Vorremmo che l'amministrazione comunale, che in pratica ci ha chiesto di non remare contro, si rendesse conto che i problemi esistono adesso, come esistevano mesi fa e che il loro progetto di sicurezza partecipata, sperando che funzioni, sarà attivo solo da fine estate. Non si tratta quindi di "remare contro" ma di vedere le cose come stanno e di agire di conseguenza». L’amministrazione, interpellata in merito, non ha ritenuto di dire la sua.


IL PALAZZO

Ieri intanto la giunta di Palazzo D’Aronco è stata impegnata su diversi fronti, che in parte lambiscono la sicurezza. C’è stato un confronto a distanza con altri soggetti, fra cui la Prefettura, per preparare un progetto che riguarda la violenza contro le donne e che sarà gestito in via principale dal Comune. In Municipio, inoltre, il sindaco Alberto Felice De Toni ha fatto il punto con i vertici di Casa dell’Immacolata sulla situazione nel centro che accoglie diversi minori stranieri non accompagnati affidati dal Comune, in vista dell’audizione del presidente Vittorino Boem in commissione prevista il 16 aprile.

Ultimo aggiornamento: 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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