UDINE - L'ampliamento della Ztl rischia di rivelarsi «una sciagura» anche sotto il profilo della sicurezza. Di più. La revisione delle regole per il traffico in centro sarebbe una scelta «inopportuna anche nei tempi, non sufficientemente ponderata e presa in modo unilaterale». Parola del presidente del comitato Udine Sicura. Dopo che lo Stato maggiore di Confcommercio ha tuonato sui possibili rischi della nuova regolamentazione e mentre continua la raccolta di firme contro la nuova Ztl, anche il discendente di Arturo Malignani, che fece di Udine «la quarta città al mondo illuminata elettronicamente», ci va giù duro.
Pro e contro l'allargamento della Ztl
Federico Malignani prende posizione da presidente del comitato: «Udine Sicura ritiene che l'allargamento della Ztl, soprattutto se effettuato in un momento di emergenza sicurezza», «possa rivelarsi una sciagura: fatto in questo modo ed in questi tempi non sarebbe certamente un progresso. È ormai un dato di fatto che le piazze, spesso poco o male illuminate - prive di traffico e movimento - favoriscano i gruppi di persone che vi si accampano, lo spaccio e sono spesso trasformate in ring per le risse o teatro di aggressioni».
La Lega: «De Toni faccia un passo indietro»
Per la capogruppo leghista Francesca Laudicina, «è quello che pensano tutti quelli che frequentano e vivono in centro. Non è il pensiero di quelli che vivono a Tricesimo, Godia e Laipacco. Il sindaco De Toni faccia un passo indietro e così anche i suoi assessori che come fanatici copiano male sperimentazioni di altre città senza contestualizzarle. Non si è mai vista una sollevazione popolare di questo tipo in città: forse è il frutto della condivisione immaginaria e dell'erronea teoria del win-win». Poi Laudicina alza l'asticella. «De Toni a questo punto dovrebbe togliere le deleghe all'assessore Marchiol e pubblicare il patto che hanno firmato prima del ballottaggio, così finalmente capiremo perché l'assessore impera e, con circa 1.400 voti (1.413 ndr), quanti ne ha ottenuti con la sua lista Spazio Udine, gli si permette di distruggere la città. Con poco più di 1.400 voti gli si consente di condizionare la vita di tutti. Parla di coesione sociale, ma non fa niente per agevolare la coesione nei fatti. Il Pd, che ha preso quasi cinque volte in più dei voti di Spazio Udine, si lascia condizionare. Anche a voler contare i voti delle liste della coalizione che ha sostenuto Marchiol, ossia 2.544 consensi, meno di quelli che ottenne la sola Lega alle elezioni (3.307 ndr), gli si permette di girare la città come un calzino»
Intanto l'amministrazione lancia un nuovo appuntamento aperto alla città per parlare del progetto di Piazza Garibaldi,il 27 marzo alle 18 nell'aula magna della Manzoni. Marchiol nell'occasione illustrerà i risultati del questionario già svolto e ne proporrà un secondo, rivolto ai genitori degli studenti della scuola media. Saranno mostrati in anteprima anche i nuovi arredi tattici provvisori e sarà mostrata una prima ipotesi di arredo della piazza. «Siamo convinti che solo attraverso l'ascolto e il dialogo con le udinesi e gli udinesi che vivono la piazza quotidianamente possiamo realizzare uno spazio pubblico sicuro, accogliente e accessibile per tutte e tutti», conclude Marchiol.