UDINE - «Un'odissea di diciassette ore in aeroporto».
IL RACCONTO
Tutto è cominciato davanti alla scaletta dell'aereo. «Eravamo arrivati un po' tutti verso le 15.30, due ore prima della partenza. Tutto normale, fino a quando siamo arrivati davanti alla scala dell'aereo. A quel punto ci hanno fermato e, dopo un po' di tempo sotto il sole, ci hanno detto di rientrare. Da quel momento è iniziata la nostra odissea», riferisce De Stalis, che su Facebook ha raccontato ora dopo ora il suo diario di un volo che dire sfortunato è dire poco. Nel corso della lunghissima attesa, riferisce, «per ben due volte ci hanno fatto uscire per raggiungere l'aereo, aspettare in coda e poi rientrare. E per due volte abbiamo fatto il controllo di sicurezza». Fra le sue lamentele, anche il fatto di non essere riuscito a parlare né con un manager della compagnia («Mi hanno risposto che non c'è personale Ryanair in aeroporto»), né con il responsabile dello scalo. «Non funzionava l'aria condizionata e ho chiesto di attivarla. Ho anche sollecitato che distribuissero delle bottigliette d'acqua. Mi sembrava il minimo. C'erano anche bambini e anziani». Ai passeggeri in attesa dopo alcune ore è stato dato un primo voucher di 4 euro. «Il regolamento europeo 261 del 2004 sui diritti dei passeggeri prevede la distribuzione gratuita di pasti e bevande in caso di ritardo e cancellazione. Con 4 euro in aeroporto non prendi niente, sembrava una presa in giro. Alla fine ci hanno dato un secondo voucher da 4 euro». L'entità dei buoni, come precisato dall'aeroporto, dipende dalla compagnia. Anche l'acqua è arrivata. «Alle 2 ho visto sul pavimento delle bottigliette d'acqua e ne ho prese due».
LA NOTTE
Per una serie di vicissitudini (vedi altro articolo), il volo è stato rimandato al giorno successivo. «Inizialmente ci avevano detto che sarebbe stato programmato alle 20. La gente ha iniziato a dare in escandescenza». De Stalis racconta di episodi di tensione, anche se solo verbale. «Poi Ryanair ha cambiato orario per il mattino successivo. Ci è stato detto che avrebbero trovato un hotel e dei mezzi per accompagnarci e gli animi si sono calmati un po'. Intanto erano passate le 2». Poco prima delle 3, l'ipotesi albergo però è sfumata. «Ci è stato detto - riferisce De Stalis - che potevamo andare in hotel a Gorizia ma non si combinava con il trasporto», perché la società incaricata dalla compagnia non aveva i mezzi disponibili, come riferito da Consalvo. E, visto che alle 6.30 bisognava essere di nuovo allo scalo in vista della partenza, i passeggeri si sono accampati alla meglio. «Ci siamo tutti accomodati sul pavimento per dormire. Anche bambini e signore anziane», dice il 63enne, che da 7 anni vive a Malta.
LE LAMENTELE
«Va bene i ritardi di Ryanair, ma l'aeroporto dovrebbe aver organizzato un sistema di emergenza per quando capitano eventi come questi: dovrebbero arrivare i pulmini e portarti in hotel. Intendo fare la richiesta di rimborso per il volo. Poi, penso di scrivere al presidente e all'amministratore delegato dell'aeroporto per spiegare quello che è successo. Questa è la mia idea. Magari andrò a parlare anche in Regione», conclude De Stalis.