Odissea in aeroporto ai Ronchi: 17 ore prima di partire. «Nessuna assistenza, senza aria condizionata, dormendo a terra»

Mercoledì 2 Agosto 2023 di Camilla De Mori
Odissea in aeroporto ai Ronchi: 17 ore prima di partire. «Nessuna assistenza, senza aria condizionata, dormendo a terra»

UDINE - «Un'odissea di diciassette ore in aeroporto».

Così Stefano De Stalis, presidente del Fogolâr Furlan di Malta, dopo una notte insonne, racconta la disavventura sua e di altri 181 passeggeri diretti da Ronchi all'aeroporto maltese. Sarebbero dovuti partire alle 17.35 di lunedì. Ma, quel volo, non è decollato prima di ieri alle 9.10. In mezzo, una lunghissima attesa, «con una sensazione di abbandono insostenibile», come la racconta De Stalis, carnico di Tolmezzo, con genitori di Chiusaforte. E non è l'unico ad aver usato i social per protestare, attirando anche l'attenzione di Consumatori attivi. «Siamo ancora qua senza alcuna assistenza, senza risposte, senza aria condizionata, dormendo a terra. Molti dicono "mai più in questo aeroporto", insomma, ospiti di gente unica. Tutti i diritti di chi vola violati in una notte (...) Mai più Ronchi», ha scritto durante l'attesa un altro passeggero di quel volo, su una pagina indipendente dedicata agli appassionati di aviazione nostrani. L'amministratore delegato di Trieste Airport Marco Consalvo parla di «una grande sfortuna. Purtroppo le persone hanno avuto un grossissimo disagio a causa di una serie di eventi: il guasto, che era stato segnalato da un passeggero del Malta-Trieste, che aveva notato un flap sinistro diverso dagli altri, era stato riparato dai tecnici Ryanair, ma poi l'autorizzazione chiesta a Boeing ha richiesto del tempo e si è andati fuori orario con l'Enav per la ripartenza».


IL RACCONTO
Tutto è cominciato davanti alla scaletta dell'aereo. «Eravamo arrivati un po' tutti verso le 15.30, due ore prima della partenza. Tutto normale, fino a quando siamo arrivati davanti alla scala dell'aereo. A quel punto ci hanno fermato e, dopo un po' di tempo sotto il sole, ci hanno detto di rientrare. Da quel momento è iniziata la nostra odissea», riferisce De Stalis, che su Facebook ha raccontato ora dopo ora il suo diario di un volo che dire sfortunato è dire poco. Nel corso della lunghissima attesa, riferisce, «per ben due volte ci hanno fatto uscire per raggiungere l'aereo, aspettare in coda e poi rientrare. E per due volte abbiamo fatto il controllo di sicurezza». Fra le sue lamentele, anche il fatto di non essere riuscito a parlare né con un manager della compagnia («Mi hanno risposto che non c'è personale Ryanair in aeroporto»), né con il responsabile dello scalo. «Non funzionava l'aria condizionata e ho chiesto di attivarla. Ho anche sollecitato che distribuissero delle bottigliette d'acqua. Mi sembrava il minimo. C'erano anche bambini e anziani». Ai passeggeri in attesa dopo alcune ore è stato dato un primo voucher di 4 euro. «Il regolamento europeo 261 del 2004 sui diritti dei passeggeri prevede la distribuzione gratuita di pasti e bevande in caso di ritardo e cancellazione. Con 4 euro in aeroporto non prendi niente, sembrava una presa in giro. Alla fine ci hanno dato un secondo voucher da 4 euro». L'entità dei buoni, come precisato dall'aeroporto, dipende dalla compagnia. Anche l'acqua è arrivata. «Alle 2 ho visto sul pavimento delle bottigliette d'acqua e ne ho prese due».


LA NOTTE
Per una serie di vicissitudini (vedi altro articolo), il volo è stato rimandato al giorno successivo. «Inizialmente ci avevano detto che sarebbe stato programmato alle 20. La gente ha iniziato a dare in escandescenza». De Stalis racconta di episodi di tensione, anche se solo verbale. «Poi Ryanair ha cambiato orario per il mattino successivo. Ci è stato detto che avrebbero trovato un hotel e dei mezzi per accompagnarci e gli animi si sono calmati un po'. Intanto erano passate le 2». Poco prima delle 3, l'ipotesi albergo però è sfumata. «Ci è stato detto - riferisce De Stalis - che potevamo andare in hotel a Gorizia ma non si combinava con il trasporto», perché la società incaricata dalla compagnia non aveva i mezzi disponibili, come riferito da Consalvo. E, visto che alle 6.30 bisognava essere di nuovo allo scalo in vista della partenza, i passeggeri si sono accampati alla meglio. «Ci siamo tutti accomodati sul pavimento per dormire. Anche bambini e signore anziane», dice il 63enne, che da 7 anni vive a Malta.


LE LAMENTELE
«Va bene i ritardi di Ryanair, ma l'aeroporto dovrebbe aver organizzato un sistema di emergenza per quando capitano eventi come questi: dovrebbero arrivare i pulmini e portarti in hotel. Intendo fare la richiesta di rimborso per il volo. Poi, penso di scrivere al presidente e all'amministratore delegato dell'aeroporto per spiegare quello che è successo. Questa è la mia idea. Magari andrò a parlare anche in Regione», conclude De Stalis.

Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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