VENEZIA - L'altro ieri, di 11 varchi di sicurezza, ce n'erano solo 4 di aperti, dei quali uno a pagamento ossia il fast-track che, al prezzo di 18 euro o con la card Il Milione, consente di evitare le code per passare ai raggi X. In pratica, per tutti i passeggeri, all'aeroporto Marco Polo di Tessera c'erano solo tre varchi aperti. «È uno dei motivi per cui abbiamo scioperato sabato» commenta Mina Parisotto del sindacato Flai e della Rsa di Triveneto Sicurezza, la società che garantisce il controllo di persone, bagagli e merci ai varchi dello scalo veneziano, e che Sicuritalia (prima azienda in Italia assieme a Mondialpol) ha acquisito da Save all'inizio del 2022.
ATTESE IN FILA
Le code che c'erano in aerostazione a Tessera l'altro ieri, come mostra la foto, erano dovute, appunto, alla carenza di personale che consente di aprire solo 4 varchi di sicurezza su 11: «Alcuni colleghi per il caldo eccessivo, dato che l'aria condizionata al varco di sicurezza è un optional, e per la mole di passeggeri, si sono sentiti poco bene. - racconta ancora la delegata Flai - D'altro canto le pause per poter affrontare un lavoro che richiede attenzione e concentrazione mentale (se succede qualcosa gli addetti ne rispondono penalmente), sono quasi nulle se non inesistenti, come pranzi e cene». E i dipendenti raccontano che i turni di lavoro, mancando personale, sono particolarmente duri. «Per fare un solo esempio, - aggiunte la Parisotto - in questi giorni un collega con turnazione 13,00/20,30 senza cena, perché in Triveneto Sicurezza non è un diritto, il giorno dopo prende servizio alle 04,30, con uno stacco inferiore alle 11 ore, cioè di 8 ore, per poi lo stesso giorno fare la notte dalle 23 alle 7 di mattina. Inoltre il primo turno ai varchi di sicurezza inizia alle 02,30».
LA RICERCA
Trovare personale che vada a lavorare in aeroporto «sta diventando sempre più difficile perché - dicono i Sindacati confederali - per le dure condizioni operative non è più un posto ambito, e quindi per i circa 1500 lavoratori in servizio è sempre più difficile resistere, e così c'è chi si licenzia per cercare qualcosa di meno stressante». Facendo due conti tra Save, gestore dell'aeroporto, i due handler Gh Venezia e Aviation, Triveneto Sicurezza e i dipendenti delle attività commerciali e della ristorazione, mancano all'appello poco meno di 500 persone. E così gli scioperi del 4 giugno, del 20 giugno e del 15 luglio scorsi probabilmente non saranno gli unici in questa stagione estiva, il periodo notoriamente più carico di voli e passeggeri legati ai movimenti turistici, anche perché alle rivendicazioni locali si aggiungono, appunto, quelle nazionali sui contratti di lavoro scaduti da sei anni. Sabato scorso su 227 voli programmati al Marco Polo, tra arrivi e partenze, ne sono stati cancellati 101, quasi la metà, e lo sciopero non era neanche di 24 ore dato che si è concluso alle 18.
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