MUZZANA DEL TURGNANO (Udine) - Una golosa, preziosa e imperdibile due giorni tra profumi e sapori del pregiato tartufo bianco friulano di Muzzana del Turgnano. È quanto propone per il fine settimana del 26 e 27 novembre l’associazione Muzzana Amatori Tartufi che rinnova l’invito ai turisti-gourmet, ma anche a tutti i curiosi e appassionati di funghi e tartufi, a scoprire i prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia friulana. Un’occasione per poter degustare, accompagnati da esperti tartufai, uno dei prodotti più rari e prelibati del Friuli Venezia Giulia, delizia che viene raccolta 15 giorni prima della fiera a Muzzana del Turgnano, paese della Bassa Friulana dove, da centinaia di anni, cresce, intatto, un raro esempio di bosco planiziale; un vero e proprio “relitto” dell’era glaciale, una macchia sopravvissuta alle bonifiche che hanno interessato questa zona della regione nel secolo scorso.
La fiera “Trìfule in fieste”, a ingresso libero, permette di degustare il tartufo bianco pregiato friulano di Muzzana del Turgnano in abbinamento coi migliori vini del Friuli, in menu sopraffini, serviti in un ristorante, coperto e riscaldato, allestito per l’occasione nel cuore del paese. La fiera si apre sabato alle 10 e si chiude domenica sera, dopo cena. Tra gli eventi alle 17 di sabato, la tradizionale asta del tartufo bianco pregiato friulano, dove gli estimatori possono liberamente rivaleggiare tra di loro, rilanciando “colpo su colpo”, per aggiudicarsi i tartufi più belli raccolti, che poi serviranno a imbandire le tavole. L’asta ha da sempre una finalità di tipo benefico e quest’anno più di sempre vuole portare il proprio spirito di solidarietà alle popolazioni del Centro Italia messe a dura prova dal terremoto. Oltre 40 gli originali stands allestiti in paese per chi vuole curiosare alla fiera passeggiando tra fiori, composte e marmellate, formaggi, artigianato locale e ovviamente tartufi, provenienti anche altre parti d'Italia.
Domenica mattina appuntamento con la dimostrazione di cerca tartufo: ritrovo alle ore 8.45 in piazza San Marco con i soci cavatori e i loro cani dal naso “educato” alla ricerca e, senza perdere tempo, si parte subito alla volta del bosco “Selva di Arvochi”. Il cane è fondamentale per la scoperta dei tartufi.
