Tari, sì all'aumento, rincaro medio dello 0,92% nel 2021. Mense sotto esame

Martedì 29 Giugno 2021 di Alessia Pilotto
foto di repertorio

UDINE In Consiglio comunale, l'opposizione chiede di togliere la delega dei servizi educativi all'assessore Elisa Asia Battaglia: la richiesta non passa, ma il sindaco assicura che affronterà in prima persona la questione delle mense. Durante l'assemblea di ieri, la discussione sulla variazione di bilancio ha dato occasione alla minoranza di attaccare la gestione della ristorazione scolastica: «È innegabile che sui servizi educativi c'è una profondissima insoddisfazione e i disservizi colpiscono bambini, famiglie, gestori e associazioni datoriali ha detto Federico Pirone (Innovare), elencando le criticità relative a doposcuola, centri estivi e nidi -. Chiediamo al sindaco una svolta, un'assunzione di responsabilità e la revoca delle deleghe all'assessore».
Un concetto sostenuto da tutti i gruppi (Prima Udine, Pd, M5S e Siamo Udine), che, a sostegno della loro tesi, hanno anche ripreso le contraddizioni interne alla maggioranza, emerse in commissione quando la capogruppo della Lega, Lorenza Ioan, ha definito indegni i piatti serviti a scuola. «Non rinnego ciò che ho detto sulla refezione è intervenuta la stessa Ioan -, ma non condivido la richiesta di revoca alla Battaglia: non è questa la soluzione.

Con la stessa obiettività, inoltre, dico anche che i servizi educativi di Udine sono un fiore all'occhiello».


GLI ALTRI ATTACCHI

La minoranza ha attaccato l'amministrazione anche sulle due grandi opere previste dalla variazione, ossia la nuova sede della Protezione civile da 1,8 milioni («Dovreste spiegarci com'è stato scelto quel terreno» hanno commentato sia Cinzia Del Torre sia Enrico Bertossi) e l'acquisto dell'ex Cinema Odeon per 650 mila euro («Operazione di bandiera perché non avete i soldi per riqualificarlo», ha commentato ancora Del Torre). Dal canto loro, invece, Alessandro Venanzi ed Eleonora Meloni hanno centrato le critiche sul ruolo di Udine: «È evidente a tutti ha detto il primo -, che nel tavolo triestino la città non conta nulla né viene presa in considerazione sulla partita del Recovery Fund».
«Udine ha commentato la seconda -, è l'unico Comune che non percepirà direttamente nulla dei 217 milioni stanziati dalla Regione mentre Udine2050 è talmente interrata che non vedrà mai la luce».


IL SINDACO

A rispondere è stato lo stesso Pietro Fontanini: «Ho ricevuto i genitori ha detto -, con le 450 firme della petizione, che mi hanno impressionato: quando tante persone chiedono di aprire un faro particolare sul servizio, il sindaco lo deve fare. E lo farò con l'aiuto degli uffici, perché dall'appalto si può recedere solo se ci sono motivazioni valide e anche col vostro contributo. Non sono contrario a fare verifiche e approfondimenti e la prossima settimana incontrerò la ditta. Non si può però criminalizzare la città sui servizi educativi proprio oggi che la classifica del Sole 24 Ore ci vede al secondo posto in Italia».
Sulla nuove sede della Protezione civile, il sindaco ha spiegato che «alla ex Osoppo non si poteva ricavare un'elisuperficie, e abbiamo quindi individuato quell'area agricola vicino ad Arriva Udine, da cui si raggiungono facilmente tangenziale e autostrada». Infine, l'Odeon, che da 20 anni è inutilizzato: «È bene che intervenga un ente pubblico perché vederlo diventare una pizzeria sarebbe contrario al buon gusto di una città che deve tutelare il suo patrimonio. Controlleremo che il prezzo di acquisto sia congruo; certo, sarà da ristrutturare, (la stima parla di circa 2 milioni, ndr) e magari potremo aprire un concorso internazionale per il progetto».
Fontanini ha poi annunciato che nel prossimo assestamento di bilancio regionale ci saranno importanti risposte per alcuni progetti che interessano la città.


TARIFFE TARI

Approvate le nuove tariffe Tari che vedono un aumento medio dello 0,92 per cento rispetto all'anno scorso e uno stanziamento di 1,5 milioni di agevolazioni per le attività economiche. Nell'occasione, Bertossi ha ribadito che i cittadini hanno diritto di sapere quali sono i costi del porta a porta e se si discostano dalle stime iniziali. «Finirà ha concluso -, che li sapremo nel 2023, dopo le elezioni».
 

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