L'onda lunga delle feste: ospedali sotto pressione in Friuli

Domenica 2 Gennaio 2022 di Camilla De Mori
L'accesso del Pronto soccorso

L’onda lunga delle feste si fa sentire sugli ospedali friulani. Il sistema è sotto pressione. Nell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale nel giro di poco più di una settimana si sono riempiti i posti di Terapia intensiva, saliti dai 10 dell’Antivigilia ai 17 di San Silvestro. In crescita anche l’occupazione dei letti di Malattie infettive al Santa Maria della Misericordia di Udine e dei posti di Rsa nell’ospedale di Gemona, una decina in più rispetto a poco più di una settimana fa. Come ha confermato lo stesso direttore generale Denis Caporale, i ricoveri sono cresciuti con «numeri importanti che incidono su altre attività». Il giorno di San Silvestro i pazienti erano balzati a 110: di questi, oltre la metà non è vaccinato.
 

I NUMERI
Secondo i numeri forniti dalla direzione, al 31 dicembre «i ricoverati erano 111 di cui solo 10 con terza dose». A preoccupare in particolare il dato della Rianimazione, dove i letti occupati erano 17, sette in più del periodo prefestivo, quando, il 23 dicembre, i posti occupati erano 10 su 17. AsuFc si è trovata costretta a riattivare i letti extra di Intensiva covid. Come chiarisce Caporale, in questo reparto che accoglie i malati più gravi contagiati una sola persona ricoverata ha la terza dose di vaccino, ma «bisogna ricordare che in Terapia intensiva potrebbero essere ricoverati anche per motivi diversi dal covid ma positivi al covid». In Semintensiva i pazienti accolti al 31 dicembre erano 11 su 12 (il 23 dicembre erano occupati 12 letti su 12), in Malattie Infettive 33, in aumento rispetto al periodo prefestivo (all’antivigilia di Natale i posti occupati erano 28 su 35), in Clinica Medica 12 (un dato invariato rispetto al 23 dicembre). In netto aumento anche il dato della Rsa covid di Gemona, dove i malati accolti sono passati dai 15 del 23 dicembre ai 25 del 31 (su 34 letti disponibili). In Ginecologia invece le future mamme contagiate sono passate da 2 a 1 (su sei letti), mentre a Palmanova i posti occupati a San Silvestro erano 12 su 15.
 

LE FESTE
Complice il periodo festivo, si è sfondato il tetto dei cento ricoveri, che comunque rappresentano un quarto dei quasi 400 che si erano toccati nei periodi più duri della pandemia. Come spiega Caporale, «61-62 casi non sono vaccinati». Fra i reparti di Terapia intensiva, semintensiva e Infettive, su 61 ricoverati «39 non vaccinati». Caporale ricorda che «la percentuale dei ricoverati non immunizzati è calcolata su una popolazione di gran lunga ormai inferiore a quella dei vaccinati e tra i ricoverati vaccinati gran parte di questi è ricoverata non per motivi legati al covid». Anche i pronto soccorso sono sotto pressione. Gli accessi sono molti e «i percorsi covid sono numerosi».
 

LE SCRITTE
Intanto, gli atti vandalici di matrice “no vax” si avvicinano al cuore dell’ospedale.

Il 31 dicembre nuove scritte sono apparse in via Chiusaforte. Lo stesso Caporale ha stigmatizzato l’episodio in una nota: «In relazione alle scritte ingiuriose apparse oggi nei pressi del Dipartimento di Prevenzione dell’AsuFc la Direzione Aziendale condanna ancora una volta tali atti che sono diventati sempre più frequenti. Ormai li possiamo considerare vera e propria violenza ai danni degli operatori e del sistema sanitario: i dati e la scienza, unico vero riferimento in materia sanitaria, parlano chiaro e la campagna di vaccinazione ne è l’ennesima conferma». L’Azienda ha già fatto denuncia? «No - dice Caporale -. La risposta è la scienza». Le ultime scritte erano comparse il 26 dicembre nella zona del Centro studi. Ma già prima altri messaggi di stampo no vax erano apparsi sulle scuole Fermi, Pascoli e Ellero. 

Ultimo aggiornamento: 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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