Insulti razzisti al portiere del Milan, spaccatura in municipio sulla cittadinanza onoraria a Maignan

Mercoledì 24 Gennaio 2024 di Camilla De Mori
Insulti razzisti al portiere del Milan, spaccatura in municipio sulla cittadinanza onoraria a Maignan

UDINE - L'idea di conferire la cittadinanza onoraria al portiere del Milan Mike Maignan, lanciata dal sindaco del capoluogo friulano Alberto Felice De Toni subito dopo gli insulti razzisti subiti dal calciatore durante la partita fra Udinese e Milan e accolta ieri dalla sua giunta, potrebbe rischiare di trasformarsi in un boomerang per la città. Il condizionale è d'obbligo perché l'assemblea municipale si esprimerà sul riconoscimento onorifico solo lunedì prossimo, ma servono i "sì" di almeno tre quarti del consiglio comunale e, oltre a quelli della maggioranza, ci sarà bisogno anche di alcuni voti della minoranza, che il centrodestra sembra non avere alcuna intenzione di "regalare" al primo cittadino, ritenendo, in buona sostanza, che la sua sia stata solo una mossa mediatica.
Comunque la si metta, se mai il Comune dovesse spaccarsi su una vicenda di questa risonanza e se la cittadinanza onoraria tanto strombazzata alla fine non dovesse arrivare all'incolpevole calciatore con cui tutti - destra e sinistra - solidarizzano, Udine rischierebbe di rimediare una ben magra figura su un palcoscenico internazionale.

Da quanto filtra da Palazzo D'Aronco, De Toni spera che prevalga il buonsenso, anche se all'ultima riunione dei capigruppo le opposizioni hanno messo ben in chiaro la loro posizione. Il capogruppo del Pd Iacopo Cainero va al contrattacco preventivo: «Ce lo hanno detto in riunione dei capogruppo. Ma noi riteniamo sia un messaggio chiaro ed inequivocabile della parte da cui vuole stare la città. Si assumerà la minoranza, la responsabilità di votare contro».


IL SINDACO
Già domenica mattina De Toni aveva contattato la società del Milan per esprimere la sua vicinanza e quella della città al giocatore, proponendo anche la volontà di conferirgli l'onorificenza in forza del «gesto di estremo coraggio» compiuto da Maignan che ha subito preso una posizione dura contro gli insulti razzisti ricevuti. «È un caso che va oltre la dimensione sportiva, dei colori societari. Si parla di diritti della persona umana. E qui dobbiamo dimostrare da che parte stare», aveva detto il sindaco, ribadendo che «Udine non è razzista».


LA MINORANZA
Ma le sue parole non hanno convinto la minoranza. Per la capogruppo leghista Francesca Laudicina (che tiene a ricordare anche lo "scivolone" del sindaco dopo Udinese-Napoli, quando alcuni tifosi si portarono via le zolle dello stadio e lui sostenne che i supporter napoletani «amavano Udine talmente tanto da volerne portare via un ricordo»), dopo l'episodio subito da Maignan De Toni avrebbe fatto la proposta della cittadinanza solo per avere «visibilità delle prime pagine della stampa. «Giusto che il primo cittadino esprima parole di condanna per le vergognose frasi razziste, anzi direi atto dovuto», ma il riconoscimento onorifico «deve essere conferito quale manifestazione di riconoscimento e gratitudine da parte del nostro Comune a persone che si sono distinte in favore della nostra città e non come atto riparatorio per errori fatti da altri». Pure Luca Onorio Vidoni (FdI) non fa mancare, come la collega, la sua solidarietà al portiere rossonero ma esprime sconcerto per la proposta del sindaco «che dimostra di non aver colto la delicatezza della situazione ed il danno di immagine che la città ha subito, oltre a costituire un precedente discutibile». Secondo lui sarebbe stato «più appropriato per il Comune costituirsi parte civile nell'eventuale processo penale contro i colpevoli di tali deplorevoli atti per tutelare l'immagine della nostra città chiedendo un risarcimento danni esemplare, con il quale dar corso ad iniziative concrete per combattere ogni forma di discriminazione». Dichiarano già che voteranno contro anche gli altri capigruppo di opposizione, dagli anti-sistema alle civiche.
 

Ultimo aggiornamento: 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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