Udinese, individuato il primo tifoso razzista: ha urlato per 12 volte "negro di m..." al portiere Maignan. La società: «Colpevole espulso a vita»

Lunedì 22 Gennaio 2024 di Enrico Scoccimarro
Udinese, individuato il primo tifoso razzista: ha urlato per 12 volte "negro di m..." al portiere Maignan. La società: «Colpevole espulso a vita»

UDINE - Ha ripetuto per 12 volte «negro di m...'. È la prima delle persone individuate dalla polizia di Stato ad aver offeso il portiere del Milan Mike Maignan. Si tratta di un uomo di 46 anni della provincia di Udine, già conosciuto dalle forze dell'ordine e nei cui confronti il questore Alfredo D'Agostino ha emesso un Daspo della durata di 5 anni. È stato denunciato in stato di libertà.

La società: tifosi razzisti espulsi a vita

L' Udinese Calcio ha comunicato che la prima persona individuata come responsabile dei «deplorevoli insulti razzisti a Maignan», sarà, «a tempo indeterminato, bandito dal nostro stadio con effetto immediato».

La società ha anche confermato «l'impegno contro il razzismo ritenendo fondamentale l'applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni, non solo nel calcio, ma nella società».

Grazie a ben 300 telecamere presenti al Blue Energy stadium, l'Udinese sta lavorando per individuare tutti i responsabili analizzando labiali e gesti. Il club «tempestivamente, già da sabato sera, ha lavorato in stretta collaborazione con le Autorità mettendo a disposizione tutte le sue telecamere e la strumentazione d'avanguardia di cui è dotato il Bluenergy Stadium al fine di dare una riscontro rapido alle indagini ancora in corso». Le intenzioni della società Udinese sono serie: «L'obiettivo - sottolinea il direttore generale dei friulani Franco Collavino - è quello di escludere a vita questi razzisti dallo stadio. Nelle prossime ore contiamo di circoscrivere la situazione alla porzione di curva appena dietro la porta, disponiamo anche di audio».

Infine l'Udinese ha ringraziato la Questura di Udine per «la collaborazione e conferma la sua fermezza nel colpire i responsabili degli insulti che infangano l'etica sportiva del club, della Regione, della città di Udine e di una tifoseria che, da sempre, sono un modello di integrazione e rispetto»

Razzismo, le parole del ministro Piantedosi

A tal proposito si è espresso anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, dicendo che la sanzione sportiva è sì importante, ma non esaurisce il problema». È necessaria, dice infatti il titolare del Viminale, «una riflessione» con il ministro dello Sport Andrea Abodi, per «una ripresa in considerazione del tema».

Sul fronte sportivo sono invece decisivi i rapporti degli ispettori della Federcalcio che erano in campo. Uno di loro avrebbe sentito chiaramente gli insulti. Il giudice sportivo dovrà quindi decidere se sanzionare il club o la tifoseria, magari chiudendo la curva per una o più giornate. Se i singoli responsabili fossero individuati si potrebbe invece procedere senza punire tutto il settore o lo stadio.

Il ministro dello sport Abodi

«Il razzismo? Nei momenti di difficoltà come quelli di Udine è importante come si esce da certi avvenimenti, con la chiarezza dell'opposizione. Il fatto che dopo qualche ora sia stato già individuato il soggetto che ha lanciato certi insulti credo sia già un segnale, nulla dovrà e resterà impunito. Forze dell'ordine e inquirenti faranno la loro parte. E sono certo che i club utilizzeranno sempre di più lo strumento di non gradimento allo stadio». Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, presente alla fiaccolata di Corviale, commentando quanto successo a Maignan. A chi gli chiede se in queste situazioni sia giusta la proposta di Infantino con il 3-0 a tavolino ha risposto: «non ho mai pensato che una soluzione che colpisca indifferentemente tutti possa essere giusta. Io credo alla responsabilità individuale».

Gravina: «Condannare questi deficienti»

«La fase è molto delicata. È un fenomeno che si sta ripresentando, sostituendo quello che fino agli anni 90' era la famosa violenza negli stadi, completamente debellata. Oggi l'alta permissività deve diventare bassa, dobbiamo cominciare a rendere molto più trasparente e individuare sempre di più responsabili. Quanto avvenuto a Udine è sicuramente da condannare, esprimiamo la massima solidarietà a Mike Maignan, ai cittadini di Udine, alla tifoseria sana, buona e onesta, alla comunità di Udine e del Friuli, ma dobbiamo condannare questi deficienti che hanno imbrattato e colpito nel cuore la sensibilità e la dignità di un popolo e di una comunità». Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina a Tg2Post. «Stiamo lavorando per fare sempre più ricorso all'uso della tecnologia. I risultati sono importanti. L'attivare anche meccanismi di positività all'interno degli stadi, dissociarsi anche dai 3-4 credo sia un gesto di grande civiltà da parte di tutti gli altri».

Il comunicato degli Ultras dell'Udinese

Prendono le distanze gli stessi ultrà dell'Udinese con un comunicato: «Durante la partita non è stato effettuato nessun coro discriminatorio - assicurano. Eventuali parole maleducate o urla incivili di un singolo non rispecchiano la nostra comunità».

«Numerosi giocatori dell' Udinese sono di colore e nessuno si è mai lamentato di aver subito comportamenti razzisti allo stadio o nella vita di tutti i giorni da parte del popolo friulano. Io vivo del fare, meno del parlare, e per rispetto a tutti gli emigranti friulani che per secoli hanno lavorato nel mondo per mantenere e migliorare le nostre famiglie».

Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 15:22
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