Raddoppio della centrale nucleare slovena, preoccupazione in Friuli Venezia Giulia

Venerdì 16 Luglio 2021
Centrale nucleare slovena
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UDINE - Preoccupazione in regione per il progetto di raddoppio della centrale nucleare di Krsko.
All'indomani della notizia del voto favorevole del Parlamento sloveno al raddoppio l'assessore alla Difesa dell'ambiente, all'energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, non nasconde la preoccupazione «per il nostro territorio, che dista meno di 100 chilometri in linea d'aria dalla centrale esistente che, come noto, è l'unica in Europa a sommare i pericoli del nucleare a quelli della zona sismica con rischio medio-alto.

Già l'anno scorso ho espresso le mie perplessità - sottolinea Scoccimarro - oltre che sui rischi sismici, anche sulla chiarezza progettuale relativamente la gestione delle scorie radioattive. L'Italia nel 1987 ha deciso di rinunciare al nucleare, ma ora si trova di fatto circondata da una decina di centrali a pochi chilometri dal confine». Scoccimarro rileva lo iato fra l'Italia, dove c'è «un'attenzione primaria alla difesa dell'ambiente mentre altri Paesi procedono in direzione diversa.

Da parte nostra c'è sempre una grande volontà a collaborare affinché vi sia una attenzione condivisa all'ambiente che, ricordo, non conosce confini amministrativi. Per questo chiediamo che le nostre istanze in seno alla Via transfrontaliera vengano tenute in maggiore considerazione così come quelle che sono state avanzate per la realizzazione della seconda linea ferroviaria Capodistria-Divacia». Perciò l'assessore esprime un auspicio, perché ci sia «riscontro delle nostre istituzioni nazionali, in particolare del Ministero degli Esteri in merito alle questioni ambientali transfrontaliere evidenziate dal governatore della Regione Massimiliano Fedriga. «Un blitz al Parlamento slovena che preoccupa giustamente i cittadini del Friuli Venezia Giulia: ormai abbiamo tutti preso consapevolezza che a una manciata di chilometri da noi una vecchia centrale nucleare sorge in una zona con pericolosità sismica di livello medio-alto. Il Pd sensibilizzerà il Governo italiano attraverso i suoi parlamentari, ma ci aspettiamo che anche la Giunta Fedriga, che ha cambiato da poco idea sul raddoppio di Krsko, faccia sentire la sua voce. Il Governo di Lubiana e la maggioranza parlamentare slovena sono politicamente allineati ai sovranisti italiani, a Fedriga e Scoccimarro, e chissà se questi avranno migliore ascolto, dice il segretario Pd Fvg Cristiano Shaurli.

«Andrebbe ricordato al Governo sloveno aggiunge la responsabile Ambiente Pd Fvg Sara Vito - che lo scorso dicembre la cittadina croata di Petrinja, a 80 chiilometri da Krsko, è stata gravemente danneggiata da un terremoto di magnitudo 6.4, e che nel marzo del 2020 a nord di Zagabria c'è stato un sisma in un'area distante 50 chilometri dalla centrale. La Slovenia è sempre molto puntuale nel rivendicare voce in capitolo nelle questioni ambientali transfrontaliere e questa, come i potenziali rischi per la costruzione del secondo binario della Capodistria-Divaccia, è una situazione speculare sulla quale il confronto è d'obbligo».
 

Ultimo aggiornamento: 10:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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