FRIULI VENEZIA GIULIA - Le mele medio tardive che mangeremo quest’anno saranno più belle e colorate. Grazie allo sbalzo termico che caratterizza queste settimane dedicate alla raccolta, con temperature ancora alte di giorno e molto fresche la notte. Le qualità gialle tenderanno quindi al rosato e quelle rosse avranno toni più intensi. Del mondo che in Fvg ruota attorno al “frutto proibito” se ne parlerà durante la tradizionale Mostra regionale della mela, a Pantianicco di Mereto di Tomba (Udine) da domani, 25 settembre, al 4 ottobre.
«L’annata è buona, nonostante ci siano stati dei problemi di “scottatura” per il gran caldo estivo. Ma gli impianti intensivi sono comunque tutti dotati di sistema irriguo e di reti antigrandine - spiega il tecnico dell’Ersa Luigi Fabro -; certamente è migliore del 2014, anno segnato invece da parecchie precipitazioni».
Estensione delle colture
In regione le superfici condotte a meleti si estendono per circa 1500 ettari. Le aziende più grandi sono un centinaio cui si affiancano decine di produttori minori e “di nicchia”, che “abbinano” i meli ad altre attività, come l’agriturismo. La produzione media annuale è sostanzialmente stabile nell’ultimo decennio e varia dalla qualità della mela e dal tipo di impianto: si va dai 300-400 quintali a ettaro fino a oltre 900 quintali a ettaro.
Coltivazione e trasformazione
Il maggior numero di impianti sono concentrati nella media e alta pianura del Friuli, da Codroipo a Mortegliano. Ma si arriva anche in montagna, a Tolmezzo, e a Latisana, passando per le Valli del Natisone (Udine). Nel Pordenonese spiccano le aree di Sequals e Spilimbergo. Negli ultimi anni ha preso piede la trasformazione della mela in sidro, succo limpido e mela secca, venduti perlopiù a livello locale. Per il solo frutto, la mela invece si vende in Friuli ma anche molto all’estero e fuori regione.
Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 09:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA «L’annata è buona, nonostante ci siano stati dei problemi di “scottatura” per il gran caldo estivo. Ma gli impianti intensivi sono comunque tutti dotati di sistema irriguo e di reti antigrandine - spiega il tecnico dell’Ersa Luigi Fabro -; certamente è migliore del 2014, anno segnato invece da parecchie precipitazioni».
Estensione delle colture
In regione le superfici condotte a meleti si estendono per circa 1500 ettari. Le aziende più grandi sono un centinaio cui si affiancano decine di produttori minori e “di nicchia”, che “abbinano” i meli ad altre attività, come l’agriturismo. La produzione media annuale è sostanzialmente stabile nell’ultimo decennio e varia dalla qualità della mela e dal tipo di impianto: si va dai 300-400 quintali a ettaro fino a oltre 900 quintali a ettaro.
Coltivazione e trasformazione
Il maggior numero di impianti sono concentrati nella media e alta pianura del Friuli, da Codroipo a Mortegliano. Ma si arriva anche in montagna, a Tolmezzo, e a Latisana, passando per le Valli del Natisone (Udine). Nel Pordenonese spiccano le aree di Sequals e Spilimbergo. Negli ultimi anni ha preso piede la trasformazione della mela in sidro, succo limpido e mela secca, venduti perlopiù a livello locale. Per il solo frutto, la mela invece si vende in Friuli ma anche molto all’estero e fuori regione.
