Patto per il ballottaggio: alla squadra di Marchiol un doppio assessorato

Firmato ieri l'accordo fra De Toni e il fondatore di Spazio Udine

Sabato 8 Aprile 2023 di Camilla De Mori
Patto per il ballottaggio: alla squadra di Marchiol un doppio assessorato

UDINE - Tre deleghe e due assessorati alla coalizione di Marchiol, oltre all'impegno su quattro punti chiave. È il "controvalore" (se ci si passa la crudezza del linguaggio mercantesco) dell'accordo politico siglato ieri dal candidato sindaco Alberto Felice De Toni con il fondatore di Spazio Udine, forte di un preziosissimo 9,24% ottenuto al primo turno.

L'apparentamento, a cui inizialmente sembrava puntare Marchiol, d'altronde, avrebbe costretto la coalizione di De Toni a cedere tre seggi in consiglio, cosa che avrebbe condizionato non poco gli equilibri interni. E quindi accordo è stato.


ASSESSORATI
Nel documento - con i simboli di Spazio Udine, M5S e Udine città futura - firmato ieri dall'ex rettore e da Marchiol, si legge infatti che per realizzare i quattro impegni condivisi (sinteticamente, almeno un progetto per quartiere, una rivisitazione di strade e piazze scolastiche a partire dalla pedonalizzazione di piazza Garibaldi, un sistema ciclabile reale che non passi per le ciclopedonali, una riorganizzazione dei parchi, soprattutto nell'area verde del quartiere Aurora), si ritiene «opportuno che deleghe specifiche inerenti i lavori pubblici, la mobilità, la partecipazione, debbano essere oggetto di referati guidati dalla coalizione» di Marchiol. Ma sui due assessorati De Toni non si sbilancia: «Noi facciamo una convergenza sul programma, poi il numero di assessorati è un fatto tecnico che concorderemo insieme. Altrimenti va a finire che è uno scambio di poltrone, la solita questione. La verità è che siamo partiti dai temi e questi sono i temi centrali». E poi: «Marchiol ormai è un professional, un esperto di questi ambiti, e lo terremo ben presente». Ma anche: «Se vinceremo faremo un ragionamento con i partiti, con tutte le liste per quanto riguarda le deleghe. Lo spettro è ampio. Ma pacta sunt servanda». «Avendo la coalizione in sé il 9,3% a cui tutti e due i candidati al ballottaggio guardavano, non poteva valere un solo assessorato», nota Cristian Sergo (M5S) a margine. In particolare ai pentastellati piace la delega alla partecipazione, «che è sinonimo di 5 Stelle»: «Il fatto che alla nostra coalizione venga riservata quella delega è per noi motivo di soddisfazione visto che ne abbiamo parlato per 10 anni». C'è chi parla di qualche maldipancia fra i detoniani per il doppio possibile referato, ma Federico Pirone smentisce: «Non è vero, siamo contentissimi». E anche Carlo Giacomello (Pd), che forse sui lavori pubblici avrebbe potuto farci un pensierino, taglia corto: «Gli accordi sono accordi. L'importante è vincere con De Toni».
Marchiol non ha nascosto «le assonanze, ma anche le distanze» iniziali fra le due coalizioni, ma, ha aggiunto, «questo è un grande valore aggiunto per costruire il dibattito pubblico più sano» e ha spinto sul «valorizzare le assonanze e fare squadra in un'ottica di complementarietà». Insomma, «facendo un passo indietro, insieme ne facciamo tre avanti. Il progetto della coalizione che mi ha sostenuto al primo turno può trovare casa nel sindaco De Toni, come mi piace chiamarlo. Mi sento pronto a fare questo ultimo miglio e i prossimi 5 anni con lui». Soddisfatto De Toni, «per questa convergenza che, tra l'altro, arriva proprio il giorno in cui dall'altra parte sfuma invece quella tra Fontanini e Salmè. Una congiunzione astrale», dice, con una metafora che tornerà anche nella chiosa finale. Certo, ha aggiunto De Toni, «ho già detto a Marchiol che 65 progetti in 5 anni non so se ce la faremo a farli, ma troveremo le priorità». «Siamo partiti con il vento contrario. La Meloni, le Politiche di settembre, poi c'è stata oggettivamente una grande affermazione di Fedriga, ma a Udine Fontanini ha preso il 9% in meno. Molti assessori di questa giunta non entreranno nel prossimo consiglio comunale. Il partito maggiore è con noi e la civica più elevata è nella nostra coalizione. Abbiamo segnali forti che stavolta il vento è cambiato. Abbiamo zigzagato di bolina, ma adesso abbiamo il vento in poppa. Se siamo riusciti a tenere con il vento contrario, dobbiamo cogliere l'attimo. Abbiamo l'occasione importante di ribaltare il pronostico», forti delle sette liste che fanno riferimento alle due coalizioni "amiche", che pesano «280 persone, un patrimonio fondamentale». Da qui la proposta di De Toni di un «forum di partecipazione, che possa essere un punto di riferimento per assessori e consiglieri». L'ex rettore scomoda l'approccio orientale di coesistenza con il mondo, per cui «basta inclinare il piano e la pallina arriverà alla fine. Noi abbiamo inclinato il piano. Dobbiamo avere pazienza che la pallina vada nella direzione indicata». E «se vinciamo - promette De Toni con una battuta - voglio giocare al gioco di Marchiol».

Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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