Studenti fuorisede, gli affitti rincarano con "ritocchi" del 9%. A Udine per una singola 300 euro

Domini (Fimaa): "C'è scarsità di alloggi, molti preferiscono destinarli a Airbnb"

Sabato 19 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Studenti fuorisede, gli affitti rincarano con "ritocchi" del 9%. A Udine per una singola 300 euro

UDINE - Udine dà il suo contributo all'aumento degli affitti per gli studenti universitari fuorisede: +9% per quanti vorranno studiare in città dal prossimo anno accademico, secondo il report di Immobiliare.it, che ha messo sul podio delle città più costose Milano, seguita da Bologna, Roma e Firenze.
Il capoluogo friulano, per la verità, si colloca in sest'ultima posizione tra le 28 città universitarie analizzate, con l'affitto medio di una stanza singola a 294 euro, ma ciò non toglie che il rincaro sia significativo rispetto all'anno precedente, stando alla rilevazione della società immobiliare.


GLI STUDENTI
Cifre che, peraltro, hanno riscontro nella vita quotidiana degli studenti. «Nel leggere il report sono rimasta un po' sorpresa», afferma addirittura la studentessa Ambra Canciani, esponente dell'Unione studenti universitari Udine, l'associazione degli studenti dell'Università di Udine che negli scorsi mesi ha partecipato alla protesta per il caro affitti che è partita da Milano. «Infatti, a consultare i siti e le pagine Facebook che offrono posti letto a Udine si è arrivati a leggere dai 300 ai 350 euro per una camera singola», racconta, facendo riferimento alle opportunità che viaggiano sui social. Secondo la studentessa, però, a dare ancora di più l'idea dell'aumento dei costi sono i prezzi per un posto in stanza doppia: «La cifra è di circa 250 euro, un costo che nel pre-Covid era della stanza singola», spiega.
Secondo l'esponente dell'Uda è una situazione «ormai fuori controllo» e che «incide sulla capacità di attrarre studenti all'Università friulana». Per il sodalizio universitario, infatti, «se Udine non riesce a essere competitiva sui prezzi, c'è il rischio che i giovani siano attratti da altre città che hanno un appeal intrinseco superiore e dove il costo per un posto letto è di poco superiore, come per esempio Padova o Verona».
In queste città venete, il rapporto di Immobiliare.it indica un affitto medio per stanza singola di 404 e 401 euro al mese.

Più alto dell'affitto udinese, ma molto più contenuto rispetto alla media dei 626 euro mensili di Milano e dei 482 euro di Bologna, rispettivamente prima e seconda in classifica.


IL CONFRONTO
Gli universitari, che sono già seduti ai tavoli di confronto con le istituzioni e che ritorneranno a confrontarsi «a settembre», mirano a sensibilizzare i soggetti pubblici, dalla Regione al Comune, perché «investano in case dello studente, dove possano trovare alloggio a prezzi calmierati anche gli universitari idonei che non beneficiano della borsa di studio illustra Canciani -. L'affitto calmierato può innescare un processo positivo per l'intera collettività studentesca, perché favorirebbe un calo generalizzato degli affitti».

Il caro affitti non è solo per gli universitari, «Serve un bonus anche per medici e infermieri»


SITUAZIONE COMPLESSA
Per chi opera quotidianamente nel mercato immobiliare, come il presidente provinciale di Confcommercio Fimaa Lino Domini, la situazione appare un po' più complessa, perché sui prezzi sta agendo anche una trasformazione culturale in atto.
«Gli affitti per gli universitari in città variano dai 210 ai 300 euro in media e risentono di diverse variabili premette -. Sul prezzo, infatti, incide il numero di presenze in un appartamento e ciò che è compreso nel prezzo. Con 300 euro, per esempio, è possibile avere comprese le spese per gas e luce».
Il costo dell'affitto a Udine, però, è determinato anche da un'altra tendenza, ovvero «la scelta sempre più frequente dei proprietari di appartamento di destinarlo a soluzioni di Airbnb e per soggiorni brevi», illustra Domini, tanto che «non è agevole trovare appartamenti in affitto neppure per soluzioni residenziali, non solo per gli studenti universitari».
Questa nuova mentalità si sta diffondendo perché «il locatario ha il vantaggio di non avere contratti lunghi, di ridurre il rischio di non essere pagato e di rispondere a una richiesta del mercato», aggiunge Domini. Anche se, conclude, «è opportuno fare bene i conti, perché è comunque una scelta impegnativa e che richiede qualità nella proposta».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci