«Violentò per dodici anni la figlia minorenne». Padre verso il rinvio a giudizio, ma gli Usa negano l'estradizione

Mercoledì 13 Marzo 2024 di Angela Pederiva
Violenza sessuale sulla figlia, padre verso il processo

VENEZIA - Anche a Nordest sono giorni di attesa per l'estradizione di Chico Forti. Ieri a Trento, città di origine dell'ex produttore televisivo condannato per omicidio in Florida, la premier Giorgia Meloni ha sottolineato la delicatezza del momento: «C'è un iter che è abbastanza complesso per il trasferimento.

Stiamo cercando di seguire tutti gli orientamenti possibili nel minore tempo possibile. Non dipende solamente da noi».

Ma intanto in Friuli Venezia Giulia un'altra vicenda chiama in causa il trattato bilaterale fra Italia e Stati Uniti: la Procura di Gorizia ha appena chiuso l'inchiesta per violenza sessuale aggravata su un 54enne italoamericano, accusato di aver abusato per 12 anni della figlia all'epoca minorenne, il quale però si è rifugiato in Texas senza che le autorità statunitensi rispondano alle richieste di cooperazione avanzate da quelle italiane.

L'ASSISTENZA
Ancora all'inizio del 2023 il ministero della Giustizia a Roma ha trasmesso all'omologo dipartimento di Washington l'istanza di assistenza giudiziaria internazionale formulata dal sostituto procuratore Giulia Villani. Negli atti inviati Oltreoceano, è stato fatto presente che il grave reato contestato all'uomo risulta essere stato commesso fra la provincia di Gorizia e gli Usa fino al 2015. Gli inquirenti vogliono evitare che intervenga la prescrizione, com'è invece successo nel 2022, quando è stato archiviato il fascicolo scaturito dalla denuncia presentata nel 2020 dall'altra figlia dell'indagato, la quale a sua volta ha confidato di aver subìto da lui pesanti molestie quand'era bambina. Ma da quanto risulta allo stesso avvocato Alexandro Maria Tirelli, che difende il padre insieme alla collega Federica Tartara, la richiesta di estradizione non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione, tanto che pure il mandato di arresto internazionale è rimasto sulla carta: il soggetto è libero.

IL RACCONTO
Eppure è raccapricciante il racconto della vittima, reso nel corso di un'audizione protetta in sede di incidente probatorio davanti al gip sei mesi fa e riscontrato dalla polizia anche attraverso le testimonianze delle psicologhe che ne hanno raccolto le confidenze, durante il difficile percorso di sostegno in un Centro di salute mentale. Non a caso il pubblico ministero Villani, dopo aver notificato alle parti l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, si appresta a chiedere il rinvio a giudizio per il 54enne. L'accusa a quest'ultimo, «con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso», è di aver costretto la figlia «a subire, dall'età di sei anni sino a qualche tempo dopo aver compiuto diciotto anni, reiteratamente atti sessuali, posti in essere nella camera da letto (sua e della vittima) della propria abitazione». Sconvolgenti, e per questo irriferibili fuori dall'aula giudiziaria, i particolari contestati dal pm all'indagato, con le aggravanti «di aver commesso il fatto nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni dieci», nonché «di aver commesso il fatto in qualità di genitore della persona offesa e nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni diciotto».

LE FRASI
Naturalmente l'uomo ha tutta la possibilità di difendersi davanti ai magistrati, ma certamente la mancata cooperazione delle autorità americane non aiuta. Al momento valgono dunque le frasi pronunciate dalla ragazza davanti al giudice per le indagini preliminari e durante le sedute di supporto psicologico. Stralci di ricordi agghiaccianti per la brutalità delle scene descritte, che la giovane ha fatto fatica ad esprimere, evidentemente sopraffatta dalla sofferenza per l'infanzia e l'adolescenza violate dal genitore: «Ci sono un po' di cose di cui non riesco a parlare»; «Era la normalità»; «Nessuno in famiglia sa che cosa faceva papà». Una volta venuta a conoscenza di un simile vissuto, la struttura della sanità pubblica ha depositato una segnalazione, da cui ha poi preso origine il procedimento penale ora in corso.
 

Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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