​Maratona di Trieste, Kyenge all'Ue: ​«Fare luce sulla vergognosa storia»

Lunedì 29 Aprile 2019
Cécile Kyenge
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TRIESTE - Non è bastata la retromarcia. L' aspra polemica seguita alle parole di Fabio Carini, presidente di Apd Miramar, la società organizzatrice del Trieste Running Festival, ancora non si placa. Nell'agone esclusivamente politico, e a ruoli invertiti, la Lega lancia acqua sul fuoco, mentre l'opposizione cavalca l'onda, alimentata dalla campagna elettorale. Ed è proprio in Europa che arriverà la vicenda, sul tavolo della commissaria alla Giustizia, Vera Jourova, dove la eurodeputata Cécile Kyenge (Pd), depositerà una lettera chiedendo che «sia fatta luce sulla vergognosa vicenda triestina» perché «il razzismo non può essere strumento di lotta politica, al di là di smentite e dichiarazioni» successive. Il Pd attacca compatto: Cosimo Maria Ferri, componente della commissione Giustizia della Camera, riconosce il fenomeno dello «sfruttamento degli atleti africani, sul quale occorre tenere alta l'attenzione», ma aggiunge che «occorre punire chi commette reati, non discriminare l'atleta e strumentalizzare lo sport». Fuoco di fila anche dai dem del Friuli Venezia Giulia, con il vicepresidente del Consiglio Francesco Russo,  che replica agli annunci di querele da parte del governatore Massimiliano Fedriga e dello stesso Carini («Non mi fanno paura»), e il segretario regionale Cristiano Shaurli, che parla di passo indietro «doveroso seppur tardivo per evitare alla città di Trieste ed all'intera Regione una pessima immagine di fronte al mondo». 
NEL MONDOMa ormai la vicenda ha trovato spazio, oltre che sui social, anche nelle pagine dei quotidiani e nei servizi delle emittenti sia occidentali che asiatici. L'inglese Bbc parla di «polemica razzista», poco più moderati sono i toni di numerose altre testate britanniche, tedesche, spagnole, cinesi. 
I LEGHISTIVeste invece l'insolito ruolo di mitigatore il vicepremier Matteo Salvini, che sostiene di invidiare «i maratoneti bianchi o neri che siano» e, per quanto riguarda il calcio, di rimpiangere «i tre stranieri in campo». In controtendenza le dichiarazioni dell'europarlamentare leghista Angelo Ciocca: «Penso che qualsiasi straniero di qualsiasi colore di qualsiasi etnia va assolutamente rispettato. È chiaro che abbiamo tanti atleti italiani e calciatori italiani che vanno valorizzati. Questo non vuole dire però che dobbiamo chiudere la partecipazione ad atleti o sportivi stranieri».
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