TRIESTE - «Sono distrutto. Ho un dolore molto forte per la mancanza di una persona con cui stavo vivendo momenti felici, ma ho molto fiducia nella polizia e nella magistratura». Ad affermarlo è Sebastiano Visintin, 72 anni, marito di Liliana Resinovich, 63 anni, pensionata, scomparsa dalla sua abitazione a Trieste il 14 dicembre. «Sono convinto - è il suo appello - che le risposte su quanto accaduto quel giorno verranno fuori dall'analisi dei due telefonini di Liliana», che sono stati ritrovati in casa.
Le indagini
Al momento, precisa, «non ci sono indagati e io non ho intenzione di prendere un avvocato. Sono tranquillo» e «voglio che vengano verificati i miei movimenti di quel giorno». Visintin spera che la moglie «possa tornare a casa ma - ammette - sono spaventato». «Non posso dire che mia moglie era depressa, non mi è sembrato», aggiunge Visintin. E da casa, sottolinea, «non mancano vestiti». «È stata trovata anche la sua borsa». Il marito ribadisce di «non aver mai litigato» con Liliana, con la quale si è sposato nel 2005, e «di non trovare risposte su quanto è successo». «Stavamo progettando di andare in Brasile in vacanza, Covid permettendo», afferma ricordando come «stavamo vivendo momenti felici». «Mi dispiace che non ho più energia - conclude - ma ho voglia di lottare. Voglio difendere il mio onore e l'onore di Lilly».