TRIESTE - La Procura di Trieste ha chiuso l'inchiesta sul crollo della piscina Acquamarina - avvenuto il 29 luglio 2019 in cui miracolosamente non ci furono vittime - e il pm Pietro Montrone ha inviato l'avviso di conclusione di indagine a quattro persone, tutte coinvolte nella costruzione della struttura e la sua successiva gestione. Le quattro persone sono quelle che - delle 18 inizialmente coinvolte - saranno rinviate a giudizio.
L'esito dell' ultima perizia commissionata dal Tribunale - studio ordinato dal gip Massimo Tomassini in fase di incidente probatorio, a integrazione della precedente perizia, e affidato al professor Gaetano Russo, ordinario di Tecnica delle costruzioni all'Università degli Studi di Udine - aveva rilevato come causa «determinante», gli «errori» riscontrati nella "Relazione di calcolo" depositata il 22 giugno 1999. Parte della struttura sarebbe stata sottoposta a tensioni «prossime ai valori medi di rottura, ben superiori a quelli consentiti». Inoltre, la causa «scatenante» del crollo, invece, fu la «totale infondatezza tecnica, lacunosità e inadeguatezza» del progetto esecutivo preparato per la manutenzione straordinaria in opera nei giorni del crollo stesso.