Luca Zaia: «I vaccini si stanno esaurendo e se non arrivano per martedì "è finita"»

Venerdì 9 Aprile 2021 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Luca Zaia in diretta oggi, venerdì 9 aprile 2021, per le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. I dati degli ultimi giorni, stiamo parlando di Rt e incidenza, fanno ben sperare che la nostra regioni resti in zona arancione. A dirla tutta potrebbe addirittura rispettare i parametri per la zona gialla ma fino alla fine del mese di colori meno intensi di rosso e arancione non se ne parla, solo dopo quella data sarà possibile ripristinare le altre zone (I dati di oggi in Italia). Occhi puntati invece sulla pressione ospedaliera in Veneto: la curva dei ricoveri e delle terapie intensive finalmente sta calando, i dati di oggi fanno respirare i reparti.

Ancora tutto da sciogliere, invece, il nodo vaccini: la squadra c'è, le strutture anche ma mancano le dosi e le forniture per la prossima settimana non fanno ben sperare: «Sono nozze con i fichi secchi», ha detto amaramente il presidente del Veneto. Zaia parla anche del "famigerato" AstraZeneca, e prende una posizione netta: «Se gli altri non lo vogliono lo prendiamo noi, è più pericoloso attraversare sulle strisce pedonali».

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Zaia in diretta oggi

 

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Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 9 aprile 2021

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 4milioni 692mila, test rapidi 3milioni 997mila, 988 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore. Attualmente positivi 32.918. Incidenza 2.74%. Sono 2194 (-74) i ricoveri in ospedale,  308 terapie intensiva (-13) , 1886 area non critica (-61). +38 vittime nelle ultime 24 ore. IL BOLLETTINO INTEGRALE DI OGGI

Covid in Veneto

I numeri dell'epidemia oggi sono confortanti, ma il nodo è sempre quello delle forniture di vaccini: «Abbiamo dati positivi da qualche giorno, spero che continui così: calano i ricoveri negli ospedali - ha spiegato Zaia -. Siamo troppo bravi con i vaccini: stanno finendo, non è colpa del Governo, dell'Europa magari. Comunque, se per martedì non arrivano "è finita". Il nostro potenziale è di 50mila dosi al giorno, ma mancano i sieri. Noi dei vaccini abbiamo bisogno come il pane, per vaccinare la gente, tutti hanno diritto ad essere protetti. Non abbiamo avuto grandi abbandoni su questo fronte, i veneti hanno capito».

AstraZeneca è il benvenuto in Veneto
Netta la posizione del presidente Zaia sul vaccino al centro delle polemiche per i sospetti casi di trombosi: «Io ho detto che se non vogliono AstraZeneca dalle altre parti, noi ce lo prendiamo, è un vaccino che dà copertura molto elevata rispetto al virus.

La percentuale di probabilità di avere conseguenze dall'inoclulazione è bassissima. Forse ad attraversare sulle strisce pedonali rischi di più. Sotto i 60 anni in questa fase AstraZeneca lo faranno solo le seconde dosi, i richiami, questa è l'indicazione ufficiale».



Quanti vaccini arrivano in Veneto?


«Se per martedì non arrivano vaccini è finita - ha sentenziato Zaia -. La prossima settimana sono previsti: 13mila vaccini AstraZeneca, praticamente niente, 126mila Pfizer e 14mila J&J (per il quale non ci sono ancora indicazioni per le fasce di età) e pare che di Moderna non arrivi niente fino a fine mese: queste sono nozze fatte con i fichi secchi, e vi ricordo che siamo i primi in Italia come potenziale di vaccinazioni, siamo pronti ma facciamo esercitazioni a livello "dilettantistico" perché non abbiamo la materia prima. Con aprile chiuderemo gli over 80 ma ci resterà almeno un milione di persone da finire di vaccinare».

«Io non alzo la voce, ho detto al Governo che ci devono dire che forniture ci arrivano perché per noi è fondamentale: qui c'è una macchina da guerra schierata». Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia in merito alle dosi in arrivo e sulla interlocuzione con l'esecutivo.



Strutture di massa per i vaccini

Se da una parte mancano le dosi di sieri anti Covid, dall'altra la Regione continua a pensare in grande, a quando, si spera, i vaccini arriveranno in dosi massicce e si potrà viaggiare spediti con le somministrazioni: «Ci stiamo attrezzando con grandi strutture in tutto il Veneto per fare vaccinazioni di massa, se arrivano le dosi noi siamo preparati. Ho chiesto certezza sulle forniture. Un esempio è l'ex Pagnossin, per intenderci». L'ospedale del Qatar? «No», ha risposto Zaia. «Si tratta quindi di strutture di grandi dimensioni, capannoni vuoti, valutiamo tutto».

Furbetti dei vaccini

Vaccini a chi non ne ha diritto? «Draghi fa bene a lamentarsi ma deve essere chiaro, perché noi abbiamo avuto 3 fasi vaccinali. La prima: sanitari, tutti (era l'indicazione del Governo Conte) e non solo i più esposti e case di riposo; seconda fase con gli insegnanti e gli operatori, le forze di polizia e le categorie essenziali; infine gli anziani da mettere in sicurezza dagli over 60 in su. Abbiamo avuto AstraZeneca autorizzato prima per gli under 55, poi under 65...». Insomma, sono cambiate le carte in tavola troppe volte per il governatore Zaia. «Non si vaccinano persone fuori dai target, se questo accade sono responsabilità individuali di chi si fa vaccinare e di chi vaccina. Ma noi non abbiamo fatto vaccinazioni anomale, nelle dosi somministrate classificate come "altro" ci sono ad esempio alcuni detenuti delle carceri, gli accompagnatori caregiver, alcuni dell'assistenza domiciliare dei Comuni, figure di questo tipo».

Riaperture

«Il 30 aprile non potremo più pensare alle restrizioni ma a un lavoro di convivenza con il virus, avremo i vaccini che sono andati avanti. Si devono abbandonare i 21 parametri, sono anacronistici ormai, ha detto Zaia. Dovremo rivedere le linee guida nell'ottica di maggiore semplificazione - ha sottolineato l'assessore Lanzarin - in tutti i settori.

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Presidenza delle Regioni

Quale è la posizione del governatore veneto in merito al cambio al vertice della COnferenza delle Regioni? «Io sono il primo sostenitore di Massimiliano Fedriga e non sono minimamente interessato a questa carica. Bonaccini ha fatto un gran lavoro e lo ringrazio. Noi abbiamo sempre avuto figure che nonostante fossero ben connotate politicamente hanno sempre saputo rappresentare tutti i governatori», ha affermato Zaia.

Recovery Fund, Nord e Sud Italia

«Alle legittime istanze del Sud, ho portato le legittime istanze del Nord - ha puntualizzato ancora Zaia -. A Draghi ho detto che se il governo vuol far presto deve utilizzare le Regioni come braccia operative e che occorre pensare a semplificazioni burocratiche, elementi commissariali per le opere strategiche. E direi che il Recovery non debba essere usato per fare assistenzialismo. Bisogna rilanciare il Pil, altrimenti andiamo a finir male, perché il Pil vuol dire occupazione. Le nostre imprese si aspettano solo di poter spiccare il volo e le risorse vanno date a chi con la leva del lavoro riesce a decuplicare i posti». 

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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