Carenza di magistrati, processi a rischio prescrizione: «La barca è già affondata»

Martedì 4 Gennaio 2022 di Maria Elena Pattaro
In tribunale a Treviso mancano magistrati, processi a rischio prescrizione
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TREVISO - La prima data utile per l’avvio di un processo penale? Il 2024. Con il rischio che gran parte dei reati minori commessi nella Marca cadano in prescrizione. Tutta colpa delle ormai croniche carenze di organico: mancano sostituti procuratori, giudici ma anche personale amministrativo. «La giustizia così non può funzionare. Dire che la situazione è difficile è un eufemismo» - afferma il procuratore facente funzioni Massimo De Bortoli, commentando sconsolato la mole di processi calendarizzati per il 2024. Prima di Natale il magistrato reggente ha inviato una relazione alla Procura generale di Venezia illustrando nel dettaglio tutte le criticità legate alla carenza di organico e le inevitabili ripercussioni sulla macchina della giustizia. «Il procuratore generale mi ha assicurato il suo interessamento dicendo che interpellerà il Ministero della Giustizia» - riferisce De Bortoli, che continuerà a tenere le redini fino all’arrivo del muovo procuratore capo Marco Martani, il cui insediamento è previsto a breve.


A RISCHIO PRESCRIZIONE

Il quadro descritto dal facente funzioni è desolante. «Tutti i reati cosiddetti minori che non siano per esempio omicidi, rapine, violenze sessuali, bancarotte sono destinati quasi certamente alla prescrizione, che se non scatta al primo grado arriverà con l’Appello - osserva -. I giudici sono costretti a rinviare tanti processi monocratici per fare spazio a maxi processi come Veneto Banca o alle Corti d’Assise». In occasione della prescrizione dell’aggiotaggio per Veneto Banca De Bortoli era sbottato parlando di «fallimento dello Stato», dovuto anche alla mancanza di risorse e di personale. L’altro processo faraonico che ora rischia di paralizzare la giustizia penale della Marca e al tempo stesso di dilatarsi all’inverosimile è quello ai bancarottieri seriali, tra cui i commercialisti Nicolò Corso e Mario Pietrangelo (più altri sette imputati).

A Treviso i giudici del dibattimento sono troppo pochi per far fronte alla mole di processi ed è per questo che le udienze slittano in avanti. Con rinvii a giudizio decisi nelle scorse settimane che approderanno al dibattimento fra due anni. 


L’APPARATO BUROCRATICO

Se si guarda al personale amministrativo della Procura la situazione è ancora più drammatica: su otto figure apicali, Treviso conta di fatto solo su due persone, tra malattia, congedi ordinari e distacchi in altre sedi. La carenza di personale è un tarlo che intacca tutte le fasce. «C’è un grave scopertura di posti. A cui si aggiunge quello dei posti coperti sì, ma soltanto formalmente, con dipendenti in forza all’organico di Treviso ma che di fatto lavorano altrove - continua De Bortoli -. Così la Procura non può reggere, siamo in grave sofferenza». A breve è prevista anche un’ispezione ministeriale: un impegno ulteriore in termini di adempimenti, che metterà a dura prova gli uffici. «Tuttavia spero sia l’occasione per portare finalmente alla luce la drammatica situazione della Procura» - afferma De Bortoli. A suffragio della relazione di recente inviata alla procura generale di Venezia.

MAGISTRATI IN ARRIVO

Sul fronte dei sostituti procuratori si apre finalmente uno spiraglio: sono stati pubblicati i bandi per due posti vacanti. Le nomine arriveranno non prima di maggio, ma almeno questa carenza verrà sanata. Anche se non del tutto: un posto resterà comunque vacante. La pianta organica della magistratura trevigiana prevede infatti 13 sostituti procuratori. Ad oggi se ne contano soltanto 10. Numero che salirà a 12 in primavera. I rinforzi arriveranno a più di un anno dal sollecito inviato da De Bortoli al Consiglio superiore della magistratura (Csm). A febbraio del 2020 il facente funzioni aveva chiesto infatti due sostituti senza ottenere risposta. L’interesse, rispetto ai concorsi, era focalizzato non tanto sui concorsi per le nuove assunzioni quanto su quelli per i trasferimenti così da poter contare su figure già esperte da inserire nell’organico. Il nuovo procuratore capo Marco Martani, 66 anni, avvocato generale della Corte d’Appello di Brescia è atteso invece già nelle prossime settimane: l’arrivo è previsto a fine gennaio, massimo inizio febbraio. «Così andremo un po’ più a regime» - sospira De Bortoli, in attesa della boccata d’ossigeno per la giustizia penale. Nemmeno quella civile naviga in buone acque: Treviso è infatti maglia nera in Veneto per il rapporto tra i giudici civili e la popolazione e anche per quello con le imprese.

Ultimo aggiornamento: 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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