«Una strategia per falciare la mia corrente Al Csm c'è un problema di rappresentanza»

Lunedì 17 Giugno 2019
«Una strategia per falciare la mia corrente Al Csm c'è un problema di rappresentanza»
Angelantonio Racanelli è procuratore aggiunto a Roma. Leader, fino a ieri, ne era il segretario, della corrente di destra della magistratura italiana, MI. Racanelli lascia intendere che, in questi giorni, sia stato ordito un complotto. Non dice, però, perché MI voleva una discontinuità su Pignatone, nonostante la sua stessa corrente esprimesse due candidati per la procura capitolina: Marcello Viola, il favorito, e Francesco Lo Voi, sostenuto dalla corrente di sinistra, considerato il successore di Pignatone.
Magistratura indipendente è stata travolta dall'inchiesta di Perugia. Aveva vinto le elezioni ed era in maggioranza, adesso si ritrova in minoranza al Csm.
«Non è normale, il Csm è anche un organo rappresentativo delle diverse sensibilità dei magistrati. Quindi si pone un problema di rispetto della volontà degli elettori».
Perché si è dimesso dalla carica di segretario di MI?
«Le mie dimissioni arrivano in corrispondenza della scadenza naturale del mio mandato. È la mia volontà che avevo preannunciato.
Lei ha parlato di festival dell'ipocrisia, intende dire che gli accordi sottobanco dei membri del Csm non sono una novità?
«Quando parlo di festival della grande ipocrisia credo che la risposta sia chiara. Le gravi degenerazioni del sistema correntizio sono da attribuirsi alla corresponsabilità di tutti i gruppi associativi».
Lei è tra i magistrati, molti nella procura di Roma, che vedono nell'indagine di Perugia un'inchiesta ad orologeria?
«Su questo allo stato non rispondo, bisogna capire quello che è successo dopo aver letto le carte. Ho massima fiducia nella procura di Perugia».
Il pm Stefano Fava ha sostenuto, durante l'interrogatorio a Perugia, che l'esposto inviato al Csm sull'aggiunto Ielo e l'ex procuratore Pignatone fosse slegato dal piano ordito da Palamara. Lei che idea si è fatto?
«Non ho mai parlato con il pm Fava del suo esposto. Non ne conosco il contenuto preciso. Ne ho parlato con Palamara e altri colleghi. Anche con Pignatone, che mi ha raccontato la sua versione. Non sono in grado di dare una valutazione. Vorrei farle io una domanda, come mai alcuni giornali dispongono di atti coperti dal segreto?».
Intende dire che qualcuno potrebbe avere veicolato coscientemente le carte?
«Certo i giornalisti non rubano le carte e fanno il loro lavoro il problema non è di chi riceve le carte, ma di chi le dà».
Dalle carte emerge un passaggio in cui Palamara, concluso il colloquio con Fava, informa lei.
«Risponderò dopo aver letto le carte. Non è possibile ricordare il contenuto preciso di uno dei tanti colloqui di persona o telefonici che quotidianamente ho avuto ed ho anche in relazione al mio incarico associativo».
Procuratore perché il suo gruppo voleva una discontinuità con Pignatone? Sia Viola che Lo Voi sono membri della corrente MI, di cui fino a oggi era segretario
«Sto per uscire ne riparleremo in un' altra occasione. Grazie».
È normale che dei deputati prendessero parte a delle riunioni per discutere del futuro procuratore di Roma?
«Ho detto basta per oggi. Grazie».
Giuseppe Scarpa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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