Superbonus, il consorzio Sgai: «Nessuna truffa, tutti i lavori saranno terminati»

Giovedì 17 Febbraio 2022 di Giuliano Pavan
Il Consorzio Sgai fa il punto sulle vicende relative al Superbonus e respinge ogni accusa di truffa

TREVISO - «Cercheremo di portare a termine in tempo tutti i lavori». È la promessa fatta dall’avvocato Antonio Muro, presidente ad interim di Sgai, il consorzio finito sotto i riflettori per i cantieri relativi al Superbonus 110% dopo l’arresto («per ipotesi di reato che non hanno nulla a che fare con Sgai» ribadisce Muro, ndr) dell’ex amministratore ed ex presidente del Cda Roberto Galloro, 48enne napoletano residente a Ischia. La Procura di Napoli (e prima quella di Taranto) ipotizzano una truffa da 110 milioni di euro accumulati in circa 13 mesi a partire dal dicembre 2020, grazie ai crediti d’imposta che sarebbero poi stati ceduti a terzi. Soldi che avrebbero prodotto oltre 95 milioni di guadagni illeciti. Tra i clienti “truffati” ci sarebbero anche dei trevigiani, circa 150 secondo l’avvocato Maria Bruschi per quali ha già depositato e sta continuando a depositare querele contro il consorzio per i lavori non eseguiti.

Ma i numeri, secondo Sgai, non tornano. 


I NUMERI

«A Treviso, intendo in tutta la provincia, abbiamo 65 contratti d’appalto - esordisce Muro - Di questi, 18 sono cantieri già aperti, 36 sono in fase d’apertura e 11 da annullare. Ad oggi non siamo a conoscenza di denunce a carico del Consorzio, abbiamo solo notizia che l’avvocato si è molto dato da fare prendendo iniziative e riuscendo a prendere contatti con i nostri committenti». Una decina di diffide, però, a Sgai sono arrivate: «Sì, è vero, c’è una decina di diffide, ma su un totale di 5.709 pratiche, e nonostante tutto le attività non si sono mai fermate. Sicuramente ci saranno stati dei ritardi, saranno stati commessi alcuni errori, qualche ditta non avrà effettuato quanto stabilito ma tutti gli incarichi affidati sono oggetto di studio. Una cosa è certa: tutti i clienti affidati a noi avranno i lavori realizzati». 


IL TIMORE

Le speculazioni sulla vendita dei materiali e l’aumento dei costi (soprattutto dei ponteggi) non giocano a favore. «Diciamo che non c’è stata collaborazione da parte del mercato per calmierare le forniture - continua l’avvocato Muro - tant’è che il Governo si sta muovendo in questo senso. La nostra intenzione è comunque quella di fare i cantieri, e lavorare è la miglior risposta a chi vuole comprendere se stiamo operando nella legalità. Più delle pratiche e dei problemi, temo chi sta cercando di promuovere azioni contro di noi». I cantieri portati a termine da Sgai sono infatti centinaia, e altrettanti sono in essere. E i vertici tengono a sottolineare come i paletti del Superbonus siano tra i più stringenti del panorama degli aiuti di Stato: «Tutte le truffe, o comunque la maggior parte di esse, provengono da altri bonus - afferma Muro - Solo il 3% riguarda il 110, e noi ci occupiamo solo del 110». Puntualizzazione: Sgai, ovviamente, sul tema si dice estranea a qualsiasi tipo di raggiro.


I RAPPORTI

Nel corso dell’inchiesta si sono fatti avanti anche i procacciatori, sostenendo di non essere stati pagati. «Purtroppo spesso si utilizza in modo scorretti il mezzo stampa per fare pressioni e ottenere ciò che non spetta. Anzi, in merito alla correttezza dei rapporti occorre evidenziare che alcuni procacciatori delle reti vendita hanno chiesto denaro ai committenti  per i sopralluoghi utilizzando la carta intestata di Sgai: abbiamo già preso provvedimenti contro di loro. Noi non chiediamo soldi ai clienti» sottolinea il presidente ad interim, che chiude: «La nostra attività è sotto il controllo di banche, società di revisione e Agenzia delle entrate. Non abbiamo mai distratto un centesimo degli importi percepiti e siamo pronti ad affrontare la correttezza delle nostre attività. La nostra risposta è quella del lavoro, quello che noi facciamo».

Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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