Pieve di Soligo. Dopo 140 anni le suore se ne vanno e lasciano la gestione dell'asilo: anziane, e non ci sono sostitute

Martedì 16 Febbraio 2021 di Claudia Borsoi
Dopo 140 anni le suore se ne vanno e lasciano la gestione dell'asilo: anziane, e non ci sono sostitute

PIEVE DI SOLIGO - Dopo 138 anni, le suore di Maria Bambina si apprestano a lasciare Pieve di Soligo. A luglio cesseranno con la gestione dell'asilo di Pieve, che sarà da settembre affidato all'ente Balbi Valier, senza così far venir meno il servizio.

Ma parrocchia e Comune sperano che alcune di queste suore possano comunque rimanere in paese, anche per pochi giorni a settimana, così da continuare con le attività in cui da sempre sono coinvolte, come il catechismo e la visita alle persone anziane. 


LE MOTIVAZIONI

Dopo Vittorio Veneto, le Suore della Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa dicono addio anche la comunità pievigina. La notizia della loro partenza non è stato un fulmine a ciel sereno. «Nel 2006, quando abbiamo festeggiato i 100 anni della scuola materna (ma le suore erano arrivate a Pieve già nel 1883 per operare in ospedale e nell'orfanatrofio, nda), la superiora provinciale ci lasciò sbigottiti perché, nel suo intervento, cominciò a dire che le suore sarebbero state tolte e che qualcuno avrebbe dovuto pensare a gestire la scuola materna ricorda il parroco di Pieve di Soligo monsignor Giuseppe Nadal - Fortunatamente, siamo riusciti a far prolungare la loro presenza per altri 15 anni. Ora la situazione delle suore si è fatta più grave, perché la loro età è avanzata e non ci sono ricambi». Le suore attualmente a Pieve sono sette ed hanno tra i 72 e i 92 anni. «In questi anni, prevedendo la cessione, le nostre suore hanno preparato le maestre capaci di continuare la loro opera educatrice per i nostri bambini prosegue don Giuseppe - La gestione sarà ora affidata al collegio vescovile Balbi Valier e viene così garantita la formazione umana e cristiana in questa nostra scuola. Mettersi in rete e operare insieme è un passo necessario in questi tempi difficili per salvare le nostre scuole cattoliche e renderle sempre più efficienti». Alcune delle suore della comunità pievigina hanno chiesto di potersi ritirare nelle loro case di riposo, mentre quelle più giovani potrebbero essere destinate ad altre comunità.


L'ULTIMA SPERANZA

«Stiamo insistendo gentilmente con le loro responsabili affinché rimangano qui nella nostra parrocchia aggiunge il parroco con riferimento alle suore più giovani - Noi potremo procurare per loro un'abitazione adeguata e garantire tutto il nostro sostegno. Sarebbero preziose nella visita ai malati come hanno sempre fatto. Aiuterebbero nella catechesi dei ragazzi. Sosterebbero la Caritas nell'assistenza ai poveri secondo il loro carisma e sarebbero presenti nelle liturgie completando il volto di una comunità ricca di doni e di carismi». Nei giorni scorsi le suore hanno incontrato anche il sindaco Stefano Soldan a cui hanno annunciato la loro dipartita. «C'è ancora un minimo barlume di speranza che alcune possano rimanere afferma il sindaco - Il dolore e il dispiacere c'è, ma bisogna essere obiettivi e generosi nei loro confronti e dire grazie per quanto hanno fatto. Il mondo non ha più le vocazioni di un tempo e vengono così a mancare quei servizi così importanti per le comunità, di cui ora ce ne rendiamo conto».

Ultimo aggiornamento: 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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