Gli Alpini scelgono Sebastiano Favero: rieletto presidente per altri tre anni

Lunedì 30 Maggio 2022 di Giuliano Pavan
Sebastiano Favero è stato rieletto presidente dell'associazione nazionale Alpini

TREVISO - «Questa riconferma è sicuramente un segno di riconoscimento dell’impegno e del lavoro fatto in questi ultimi nove anni, e di certo è uno stimolo per affrontare nel migliore dei modi i prossimi tre di mandato». Parole di Sebastiano Favero, neo riconfermato presidente nazionale dell’Ana, l’Associazione Nazionale Alpini. L’ingegnere di 73 anni, originario di Possagno, è stato eletto con 373 voti su 480 votanti al termine dell’assemblea nazionale annuale che si è svolta ieri a Piacenza. «Non dico che è stata una votazione bulgara perché non è così, ma voglio ringraziare chi ha avuto fiducia in me, questo mi dà la forza e la voglia di impegnarmi». 


GLI OBIETTIVI

In vista dell’adunata del prossimo anno che si terrà a Udine, con la macchina organizzativa che si è già messa in moto («ci aspettiamo di replicare i numeri degli ultimi tempi, con 70-80mila penne nere a sfilare e una presenza giornaliera tra le 150mila e le 200mila persone» auspica Favero, ndr), il neo presidente riconfermato traccia anche la linea di quella che sarà la missione principe dell’Ana: «Il primo e fondamentale tema che dovremo affrontare sarà il futuro dell’Ana. Siamo un’associazione d’arma e il nostro serbatoio naturale è quello degli alpini. Per ovvie ragioni, vista l’eliminazione della leva obbligatoria, è un serbatoio che va sempre più diminuendo. Purtroppo è fisiologico, e per questo come Ana dovremo cercare e trovare delle formule che ci consentano di riempire questo serbatoio e far aumentare il numero degli iscritti». Missione non facile, sottolinea Favero, che rilancia l’idea di creare un nuovo servizio obbligatorio per i giovani. «Non la naja come veniva intesa una volta - continua Favero - ma un’attività che possa formare i giovani, e che dia magari anche dei crediti formativi». Il tutto perché, al giorno d’oggi, i ragazzi siano pronti e preparati per affrontare delle situazioni d’emergenza. «Lo abbiamo visto con il Covid, ma anche con il maltempo: quando bisogna far fronte anche come protezione civile a delle situazioni di emergenza serve praticità e competenza.

Il sistema scolastico, purtroppo, è diventato molto virtuale e poco pratico. È necessario che sappiano ‘come si fa’, e che imparino a vedere l’organizzazione che c’è dietro gli interventi. I giovani ci sono, e sono disponibili, ma devono avere anche l’opportunità di dimostrarlo».


LA POLEMICA

Un altro dei temi che l’Ana dovrà affrontare riguarda le polemiche e le accuse relative alle presunte molestie contro le donne che si sarebbero verificate nel corso dell’ultima adunata di Rimini dello scorso 8 maggio. «Sarà un tema a cui dedicheremo molta attenzione soprattutto per capire la natura di questo fenomeno. Ci siamo affidati a un gruppo di lavoro fatto di avvocati e di esperti che lavorano nell’ambito della comunicazione, anche sui social, per comprendere la portata di queste accuse. Ripeto, se c’è chi ha sbagliato pagherà, ma ci sono elementi che ci fanno pensare che sia stato tutto preparato a tavolino». Ma Favero, al di là della polemica, precisa che «sono io il primo a chiedere scusa alle donne che si sono sentite molestate. Credo ci sia stata una strumentalizzazione della situazione. Non voglio minimizzare, sia chiaro. Ma se ad esempio c’è stato un complimento che è stato travisato mi dispiace. In ogni caso un giudizio finale lo potrà dare quando tutte le cose saranno chiarite e quando avremo capito bene cosa è accaduto a Rimini durante l’ultima adunata. Fino a quel momento posso dire che dispiace che si sia creata questa situazione».

Ultimo aggiornamento: 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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