Indagata la psichiatra dell'Usl che aveva visitato la modella Sara Pegoraro prima dell'overdose

Martedì 5 Luglio 2022 di Giuliano Pavan
Sara Pegoraro morta per overdose, ora è indagata la psichiatra

TREVISO - Svolta nelle indagini sulla morte di Sara Pegoraro, la modella di 26 anni residente Fontane di Villorba stroncata in casa, secondo i primi riscontri, da un'overdose di eroina. La Procura di Treviso ha iscritto nel registro degli indagati la dottoressa dell'Usl 2 che l'aveva visitata 24 ore prima della tragedia. Il sostituto procuratore Anna Andreatta, titolare del fascicolo aperto con l'ipotesi di reato di morte in conseguenza di altro delitto, ipotizza a carico della professionista una condotta colposa in merito alla sua professione.


LE INDAGINI
L'incontro tra la dottoressa e Sara Pegoraro era avvenuto il giorno prima del decesso in un ambulatorio del centro di salute mentale di Treviso. Dopo il colloquio, la psichiatra aveva firmato le dimissioni della 26enne. È stata quella decisione a far finire la dottoressa nel mirino degli inquirenti. La Procura sospetta che la giovane potesse essere salvata se solo non fosse tornata a casa: la professionista è infatti indagata per non essersi avveduta delle tendenze suicide della 26enne oppure per non aver intercettato il grave stato depressivo della ragazza, che avrebbe poi portato all'overdose risultata mortale. Questo nuovo sviluppo delle indagini ha fatto slittare l'autopsia inizialmente prevista per venerdì scorso è già spostata a ieri.

Il sostituto procuratore Andreatta aveva affidato l'incarico all'anatomopatologo Alberto Furlanetto che ora, essendo un medico legale dell'Usl 2 ovvero la stessa azienda sanitaria per cui lavora l'indagata, per evitare conflitti di interessi è stato rimosso dall'incarico. A effettuare l'accertamento autoptico sarà di conseguenza un altro medico legale, nel caso specifico il professor Antonello Cirnelli. Verrà eseguito venerdì, in pratica a due settimane esatte dal decesso della giovane modella trevigiana. Oltre alle cause della morte, dovrà stabilire che tipo di sostanza (o sostanze) aveva assunto Sara Pegoraro.


LA VICENDA
Era stata la madre di Sara, la sera del 24 giugno, a lanciare l'allarme trovando la 26enne esanime in casa. La sera prima la modella era stata salvata per un soffio, sempre in casa. Il giorno del colloquio al centro di salute mentale. Anche la mattina stessa del decesso era stata soccorsa, stavolta vicino al supermercato Aldi di viale della Repubblica, a Treviso. Eppure Sara, che da anni era finita nel tunnel della tossicodipendenza, una richiesta d'aiuto l'aveva lanciata. «Giovedì in uno dei tanti messaggi vocali mi aveva chiesto di accompagnarla al Serd (Servizio per le dipendenze) per una ricetta - racconta Serena, una delle sue più care amiche -. Quel messaggio l'ho ascoltato quando ormai era troppo tardi. Il giorno stesso ci eravamo viste di persona ma non me ne aveva parlato. Se mi avesse detto Stasera ho paura di ricascarci non l'avrei lasciata sola neanche un attimo, l'avrei sorvegliata a vista». La sua morte improvvisa è stata un colpo durissimo per i genitori, i due fratelli e i tanti amici. Decine sono stati infatti i messaggi di affetto e cordoglio che in questi giorni hanno continuato a riempire i social, in cui Sara spiccava con il suo fisico statuario, le foto sensuali e la passione per i viaggi e i motori.
 

Ultimo aggiornamento: 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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