Record di alloggi sfitti nel trevigiano: 46mila senza inquilini. I nodi? Il canone alle stelle e il caro vita

Sabato 8 Luglio 2023 di Mauro Favaro
Record di alloggi sfitti nel trevigiano: 46mila senza inquilini. I nodi? Il canone alle stelle e il caro vita

TREVISONella Marca ci sono 46mila case vuote. Di queste, seimila solo a Treviso. Il tutto mentre i canoni alle stelle (+8% nel giro di 6 mesi) stanno impedendo a molte famiglie di prendere un alloggio in affitto. Le difficoltà sono sempre più evidenti. L’anno scorso sono stati contati 336 sfratti. Quasi 100 per finita locazione: il 390% in più rispetto alla media. «I redditi sempre più bassi, erosi dal caro-vita, stanno cambiando il concetto di emergenza abitativa - avverte Deborah Marcon, segretaria provinciale del Sunia, sindacato degli inquilini - così si arriva agli sfratti per fine locazione perché chi è chiamato a lasciare una casa non riesce a trovare una sistemazione alternativa».

Non accessibile, almeno.

Il lavoro povero che affligge i giovani

E il precariato, problema che riguarda molti giovani, ma non solo, non aiuta. Spesso anche lavorando si fatica a far fronte al pagamento dell’affitto. «C’è un’esplosione del lavoro povero - sottolinea Rossana Careddu, segretaria generale Nidil-Cgil, categoria dei lavoratori atipici - i contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 7% rispetto al 2019. Soprattutto negli ambiti della sanità e dei servizi alla persona. Ma un quarto è part-time. Gli stipendi bassi non consentono stabilità. E questo si riflette in particolare sulla casa». È un quadro tutt’altro che rassicurante quello emerso dal convegno “Abitare precario” organizzato ieri nell’auditorium della Cgil di Treviso. «È arrivato il momento di confrontarsi con i proprietari per capire cos’è possibile fare per indurli a mettere gli immobili sfitti sul mercato» specifica Marcon. Paolino Barbiero va oltre: «Tre quarti degli alloggi vuoti in molti casi appartengono a poche persone - dice - va avviato un monitoraggio assieme ai Comuni». Le cose non vanno meglio sul fronte delle case popolari. L’Ater di Treviso conta 4.419 alloggi in tutta la Marca. E 868 sono sfitti. Quasi il 20%. «Ma nel conto ci sono anche 100 alloggi pronti per essere assegnati a Treviso e gli 88 che verranno rifatti nella zona di Monigo» specifica il presidente Mauro Dal Zilio. L’affitto medio in una casa Ater è di 80 euro al mese: «La linea di sopravvivenza sarebbe ad almeno 90 euro: gli affitti da soli non consentono una gestione positiva, ma lo facciamo lo stesso». Il conto è bilanciato dalle alienazioni. Tanto che Ater ha chiuso l’ultimo bilancio con un utile di oltre 1,7 milioni. Ma i problemi restano. «Negli ultimi anni tante situazioni sono peggiorate in maniera esagerata - dice Dal Zilio - purtroppo ci troviamo con parecchi sfratti da portare a termine, sempre in accordo con il settore sociale dei Comuni. Non è facile, ma ci sono anche casi di buchi tra i 40mila e i 60mila euro. Noi non siamo un ente sociale: viviamo delle nostre entrate e non abbiamo contributi statali. Se agissimo in modo diverso andremmo in default». La morosità pesa. Tra affitti e spese condominiali l’anno scorso Ater ha registrato il mancato versamento di quasi 1,4 milioni di euro. Sommata alla morosità pregressa, il totale oggi supera i 5 milioni. Qual è l’orizzonte? «Stiamo sviluppando investimenti per oltre 20 milioni, tra Pnrr e Pinqua, per sistemare oltre 100 alloggi - evidenzia Dal Zilio - anche dal punto di vista energetico, così da dare ai nostri inquilini strutture più efficienti contro il caro-bollette. È questo l’aiuto che noi possiamo offrire, anche se la casa è un diritto ma anche un privilegio, un dovere. A volte rientriamo in possesso di case devastate, con i palchetti tolti, caldaie sparite».

Pioggia di richieste

Per aumentare la possibilità di eseguire interventi, inoltre, Ater ha chiesto alla Regione di potersi tenere i 500mila euro versati ogni anno nel fondo della stessa Regione. Ora si stanno passando in rassegna le 852 richieste per un alloggio popolare raccolte per la nuova graduatoria a Treviso. Vanno riviste praticamente una per una. «Alcuni hanno anche indicato di essere reduci di Russia» rivela il presidente. A fronte di una simile domanda, ci sono solo un centinaio di alloggi disponibili. «Tra le domande, però, ci sono anche quelle presentate da chi occupa già un alloggio nell’ambito dell’emergenza abitativa. E questi verranno di fatto stabilizzati dove sono - tra le fila Dal Zilio - auspichiamo di poter pubblicare la graduatoria per settembre. Dopodiché, senza ricorsi, potremmo assegnare le abitazioni già entro la fine di quest’anno».

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