Foot Locker, dopo la rapina arriva il vigilantes: «Con lui ci sentiamo più sicuri»

Mercoledì 17 Maggio 2023 di Maria Elena Pattaro
NEL MIRINO Il nuovo vigilante all’ingresso di Foot Locker negozio rapinato luned' da due giovani

TREVISO - Hanno assoldato un vigilante per evitare che la violenza, cieca e brutale di lunedì si ripeta. Da ieri mattina c’è una guardia giurata a sorvegliare il Foot Locker, il negozio di scarpe sportive di corso del Popolo dove un banale furto di pantaloncini si è trasformato in una violenta rapina ai danni del responsabile del negozio. Il 42enne è stato preso a botte e calci in testa da due 18enni stranieri (uno senegalese, l’altro marocchino) residenti nel Vicentino, sorpresi a rubare un paio di shorts della Nike, del valore di poche decine di euro. I due ragazzi sono stati arrestati poco dopo dalla polizia, mentre il commesso e una collega sono finiti all’ospedale: lui con 7 giorni di prognosi per le ferite, lei per accertamenti. Il responsabile del negozio era finito a terra “placcato” da uno dei due ladri, mentre l’altro infieriva con una raffica di calci. «Ho avuto paura per il mio capo. Mi sono attaccata al telefono e ho chiamato la polizia. Quel ragazzo era una furia. Lo ha preso a calci in testa come un animale» ha raccontato la commessa 31enne trevigiana. «Ho temuto il peggio» ha confidato il ferito ai soccorritori. Per scongiurare altri episodi, i gestori hanno assoldato la vigilanza privata. «Sì ora ci sentiamo più sicuri» dicono i dipendenti abbozzando un sorriso.

LA PREOCCUPAZIONE

Ad essere preoccupati però sono anche gli altri negozianti del centro, scossi da una «violenza inaudita» e stanchi delle intemperanze delle “baby gang” che ogni sabato pomeriggio spadroneggiano in centro. Ora quest’altro episodio in pieno giorno, in pieno centro. Tutto si è svolto in pochi minuti, poco prima delle 11. I due giovani arrivano a Treviso in treno. Percorrono via Roma e si fermano davanti alle vetrine del Foot Locker. Uno dei due entra e chiede di provare qualche capo sportivo. Ci mette molto. Troppo, secondo l’esperienza del gestore del punto vendita. È proprio il 42enne a porsi davanti al camerino e a controllare, con una occhiata, accorgendosi subito che il paio di pantaloncini era scomparso. Tenta di fermarlo, il 18enne lo spinge a terra. Ed è a quel punto che entra l’altro e comincia a colpire con dei calci in testa il 42enne residente in città, sposato. La vittima molla la presa e i due scappano ma la fuga dura poco. Sono stati arrestati dalla polizia nell’atrio della stazione ferroviaria, mentre stavano per prendere il treno che li avrebbe riportati a casa. L’accusa è di rapina impropria con l’aggravante di essere in due.

L’udienza di convalida è fissata per domani.

MINORENNI ARMATI

Preoccupa l’ondata di violenza giovanile. E la facilità con cui molti di loro girano armati, anche minorenni. Lunedì sera i carabinieri ne hanno sorpresi alcuni in via Castagnole, a Monigo. Un 17enne di origini kosovare aveva con sé un arnese per affilare coltelli, lungo circa 30 centimetri. A terra, poco distante, c’era un coltello a mezzaluna di cui la banda si è probabilmente disfatta alla vista della pattuglia. Il 17enne è stato denunciato per porto di armi nello stesso quartiere in cui abita Elia Fiorindi, il 18enne che giovedì a Varago di Maserada ha ucciso a coltellate Aymen Adda Benameur, 17 anni, per una discussione legata a qualche dose di hashish.

Ultimo aggiornamento: 07:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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