Fanfare, onori e cerimonie: i bersaglieri incantano la città

Lunedì 25 Ottobre 2021 di Chiara Dall'Armellina
I bersaglieri a Conegliano

CONEGLIANO Il Raduno Regionale Bersaglieri del Veneto, organizzato per commemorare il centenario del Milite Ignoto e ricordare le 6 salme esposte a Conegliano, è stato un successo di presenze. Le cerimonie hanno avuto inizio al mattino di fronte al Monumento dei Bersaglieri nel parco Arturo Benedetti Michelangeli, in via Papa Giovanni XXIII, dove si sono radunate le rappresentanze dei bersaglieri provenienti dal centro-nord Italia, i sindaci di moltissimi comuni e le autorità militari, civili e religiose.

Sono stati resi gli onori a gonfaloni e medaglieri e ai Caduti, spesso giovani ai quali non è stato possibile restituire un’identità e per questo “ignoti”. 


IL SALUTO DEL SINDACO
Il sindaco di Conegliano Fabio Chies ha accolto i bersaglieri rammentando il valore del loro impegno: «Mi piace ricordare ciò che voi rappresentate. Sfilando, ricordate a tutti noi quali sono i valori fondanti sui quali è cresciuta la nostra società: il sacrificio eroico di tanti che hanno permesso che noi oggi si possa vivere in libertà». Sono intervenuti inoltre Roberto Bet per la Regione Veneto, il generale di Corpo D’Armata Roberto Perretti e il generale Ottavio Renzi, presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri che, prendendo spunto dal suggerimento di un consigliere di Fagarè, dice: «Ogni italiano dovrebbe adottare uno di questi Caduti perché, se non facciamo così, nessuno li ricorderà più». Prima della sfilata con l’esibizione delle fanfare, che ha attraversato le vie del centro facendo tappa al Monumento dei Caduti in piazza IV Novembre, è stato inaugurato Largo dei Bersaglieri, all’intersezione con viale Friuli e le strade limitrofe.


LA STAFFETTA
Particolarmente toccante si è rivelato l’arrivo della Staffetta Cremisi della Pace con la Campana della Pace, partita da Fagarè della Battaglia e giunta in città all’Oratorio della Madonna della Salute, in via XX Settembre, dove un secolo fa le salme di 6 soldati ignoti, scelti da vari contesti sepolcrali lungo il fronte, furono esposte per 48 ore prima di proseguire il loro viaggio verso Aquileia. Una targa è stata apposta nell’Oratorio per ricordare il Milite Ignoto e il testimone della Staffetta è passato alla rappresentanza del Friuli Venezia Giulia, poiché le 6 salme ebbero come meta Aquileia. Da lì poi solo una, scelta da Maria Bergamas tra un totale di 11, proseguì il viaggio con il Treno degli Eroi verso la sua ultima destinazione: l’Altare della Patria a Roma.

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