Colpo di spugna sulle classiche sagre autunnali dei Colli Euganei: tutte annullate

Domenica 5 Settembre 2021 di Lucio Piva
Colpo di spugna sulle classiche sagre autunnali dei Colli Euganei: tutte annullate
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TEOLO - Le misure anti-Covid bloccano le manifestazioni di autunno e cancellano dal calendario dei Colli fiere secolari. Si sono rivelate troppo strette e quindi inapplicabile per migliaia di persone le pratiche di controllo impose dal “Green pass”. Ma altrettanto concreta è stata la preoccupazione delle parrocchie e delle associazioni che fiancheggiano i Comuni nell’allestimento degli eventi di esporre a rischio contagio i propri volontari. Ecco perché i sindaci del comprensorio dei Colli come Teolo, Torreglia, Galzignano ed Arquà hanno deciso unanimemente di archiviare fiere e sagre legate alla storia del territorio. Non verranno effettuate la secolare Fiera di Bresseo in calendario la prima settimana di ottobre e sono state sospese, nello stesso periodo, la Sagra del Rosario di Galzignano e la Festa delle Giuggiole ad Arquà. Identica la sorte per altre “classiche” di autunno come la Sagra di Torreglia a fine ottobre e quella dei Vini doc celebrata a San Martino a Luvigliano. 

LA SCELTA
Non si è trattato di una decisione che i sindaci hanno assunto a cuore leggero. Fino a qualche giorno fa amministratori e tecnici comunali erano stati impegnati in febbrili tavoli tecnici con i responsabili della sicurezza, per consultarsi successivamente con parrocchie e organismi di volontariato. Il responso è stato unico e ha rilevato che sarebbe stato impossibile il controllo del “lasciapassare sanitario” di migliaia di persone ed il distanziamento di sicurezza in spazi affollati di bancarelle. 
Per quanti lavorano nelle manifestazioni di piazza si è venuto così a creare un vorticoso effetto domino.

In assenza degli stand gestiti dal volontariato locale, anche le attrazioni dei luna park hanno desistito. Motivando un identico forfait delle bancarelle, che condizionerà a sua volta l’apertura di negozi. Del resto, i dati di contagi e ricoveri ricevuti quotidianamente negli ultimi giorni dai sindaci dei colli dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 erano tutt’altro che rassicuranti. 

LA SPIEGAZIONE
«Abbiamo dovuto fare i conti con la realtà – ha spiegato il sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo – e non ignorare le condizioni di rischio di molti giovani e giovanissimi». L’unica consolazione per i sindaci dei Colli è che la decisione condivisa da più municipi abbia dato un forte segnale di coesione politica e sociale. Maggiore amarezza l’hanno manifestata i primi cittadini, come il sindaco di Torreglia, Filippo Legnaro e lo stesso collega di Teolo, arrivati alla fine del mandato amministrativo. 

RAMMARICO
«La Festa della Giuggiola – ha aggiunto altrettanto dispiaciuto il sindaco di Arquà, Luca Callegaro – avrebbe quest’anno compiuto 40 anni. Ma era davvero meglio non rischiare». Gli amministratori del resto temevano l’effetto di una fiera flop, anche se, in talune realtà, gli uffici comunali si erano spinti avanti provvedendo già a contattare le ditte per la fornitura di strutture come gazebo e capannoni e allestimenti di spettacolo. 
Gli “affari” andranno a monte. Le stesse realtà del volontariato dal canto loro non hanno voluto esporsi in spese che non sarebbero state poi ammortizzate dai guadagni, come quelle per rifornire i capannoni gastronomici o pagare l’ingaggio dei complessi musicali. 

LA REAZIONE
C’è sorpresa fra i vertici delle Pro loco. «Non entro nel merito delle decisioni dei sindaci dei Colli – ha detto il presidente dell’Unione provinciale Pro loco, Fernando Tomasello – ma questa decisione sinceramente mi sorprende, soprattutto all’indomani del riconoscimento dell’importanza delle sagre anche come opportunità di ritorno alle abitudini sociali, espresso dalle istituzioni nazionali e regionali. In altre realtà le Pro loco hanno lavorato per assicurare, con pieno successo, la riuscita di protocolli di sicurezza e salvare in tal modo le manifestazioni. Garantendo così l’attivazione di quella filiera di flusso economico in cui sono inclusi commercianti, ristoratori, giostrai e lo stesso volontariato. Trovo curioso che in una parte cosi circoscritta del territorio provinciale le manifestazioni siano venute meno. E che si parli di volontari impauriti laddove molti aderenti alle Pro Loco hanno invece operato in sicurezza e consapevolezza». 
L’appuntamento è malinconicamente rinviato all’anno prossimo. Sempre che commercianti, associazioni o altre realtà del territorio non vogliano dar vita a qualche “surrogato” di programma. 

 

Ultimo aggiornamento: 08:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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