TREVISO - «I soldi per la cittadella della salute, per i "negozi" al Ca’ Foncello ci sono, ma non per mia figlia, disabile, con un grave handicap alla bocca che le impedisce di parlare», a sfogare la propria rabbia e la propria amarezza è la madre di Treviso della bimba di 6 anni, adottata, alla quale l’Usl 9, per mancanza di fondi, è in grado di assicurare il sostegno di un somministratore (un insegnante che la segua individualmente) solo per 6 ore la settimana.
La questione è complessa e conseguenza di una lacuna normativa che tratta in modo diverso le disabilità. Il sostegno a ciechi e sordi è garantito, per legge, dalla Provincia (20 ore la settimana con il somministratore), mentre i "disabili fonetici" non sono presi in considerazione. (Ro)
Leggi l'articolo sul Gazzettino di Treviso o nell'edizione digitale cliccando qui.
Ultimo aggiornamento: 10:42
© RIPRODUZIONE RISERVATA La questione è complessa e conseguenza di una lacuna normativa che tratta in modo diverso le disabilità. Il sostegno a ciechi e sordi è garantito, per legge, dalla Provincia (20 ore la settimana con il somministratore), mentre i "disabili fonetici" non sono presi in considerazione. (Ro)
Leggi l'articolo sul Gazzettino di Treviso o nell'edizione digitale cliccando qui.