TREVISO - Un regalo alle donne per l'otto marzo, ma un regalo molto particolare: una visita accurata del telefonino a caccia di quei programmi occulti che consentono ad altri di controllare a distanza ogni mossa. Questi programmini, scaricabili facilmente da Internet per pochi euro e alla portata di tutti, sono gli strumenti più utilizzati dagli stalker, quegli uomini che diventano l'incubo di tante donne. La Templar di Antonio Bericotto, investigatore privato, e il "Laboratorio investigativo di Sicurezza difensiva" hanno modellato un sistema informatico che consente di intercettare questi programmi-pirata, eliminarli e individuare dove finiscono tutti i dati. E hanno deciso di offrire gratuitamente un loro esame a tutte quelle donne che si sentono minacciate, seguite, perseguitate.
L'OBIETTIVO
«La nostra è una proposta molto seria - osserva Bericotto - perché questo fenomeno dei telefonini sotto controllo è sempre più diffuso e utilizzato dagli stalker per sapere, in ogni istante, dove si trova la propria vittima.
IL DRAMMA
L'incubo dello stalker è sempre più presente anche nella Marca. L'ultimo caso è quello della mamma che vive in zona stadio e che, da settimane, è perseguitata dall'ex compagno accusato di averle bruciarle l'auto sotto casa. Ma è solo un episodio e, magari, in questo caso la pulizia dello smartphone non è nemmeno necessaria. Ma incappare in questi "spywere" è molto facile e frequente: «Infettare un telefonino è semplice - continua Bericotto - il caso più classico avviene durante la convivenza, che spesso è una fase che precede il deteriorarsi dei rapporti di una coppia e porta poi ai casi di persecuzione. Vivendo assieme capita di prendere il telefono della compagna o della moglie e scaricarci dentro uno di questi programmini. Oppure, lo si infetta a distanza mandando un messaggio o una mail. I modi sono tanti e sono in continua evoluzione». Attraverso l'apparecchio infettato lo stalker può non solo intercettare i messaggi ma anche chiedere a telefonino sotto controllo di scattare foto e video a distanza per individuare la posizione della sua "preda", ascoltare le sue telefonate, capire con chi parla, cosa fa, dove si trova praticamente in ogni minuto. E tutto questo può essere disinnescato con uno screening digitale dalla durata di pochi minuti. «Vogliamo fare questo regalo - conclude Bericotto - non sarà molto, ma magari serve ad aiutare qualcuno, a dissipare paure e dubbi e a raccogliere prove poi utilizzabili nei procedimenti giudiziari. Il nostro sistema è già stato testato, funziona e riesce a ripulire i telefoni infettati. Anche questo serve».