TREVISO - Etichettatura del vino: a due settimane dalla messa in circolo delle nuove etichette l'Ue sembrerebbe cambiare di nuovo le carte in tavola. A rischio milioni di etichette già stampate nel mondo del prosecco. Il 24 novembre la Commissione Europea ha pubblicato una nuova reinterpretazione della normativa, che incide notevolmente sull'aspetto che dovranno avere le etichette: in sostanza è emersa la proposta di indicare la parola "ingredients" anziché l'acronimo "i" a fianco al Qr code sulla lista degli ingredienti. A questo punto - come rileva la Uiv (Unione italiana vini) - sono oltre 50 milioni le etichette di vini italiani già stampate secondo il modello inizialmente condiviso e poi sconfessato dalle linee guida della Commissione Ue. Moltissime riguardano il Prosecco. Ecco perchè Stefano Zanette, alza la voce. «Non c'è limite al peggio!» sintetizza il presidente del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco, alla lettura delle "Domande e risposte sull'attuazione delle nuove disposizioni dell'Ue in materia di etichettatura dei vini" pubblicate dalla Commissione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il 24 novembre scorso.
LA CONSIDERAZIONE
«Il nostro sistema produttivo - spiega Zanette - è già stato vessato dalla circostanza che i nostri vini, che concluderanno il processo di spumantizzazione dopo il 7 dicembre prossimo, dovranno essere immediatamente assoggettati alla nuova normativa (che parte l'8 dicembre ufficialmente ndr), anticipando di circa un anno la sua applicazione rispetto alle altre produzioni enologiche.
LO SCONCERTO
«Da europeista convinto - conclude Zanette - non posso che dirmi sconcertato per questo atteggiamento che, da un lato, non giova ad alcuno e, dall'altro, mortifica quanti, con il loro lavoro e il loro impegno, ritenendo di doversi adeguare alla norma, si sentono presi in giro da chi, con molta probabilità, non ha nemmeno avuto la compiacenza di cercare di capire la complessità del nostro sistema produttivo, rendendosi refrattario ad ogni possibile soluzione alternativa». Unione italiana vini (Uiv) e il Comitato europeo delle aziende vitivinicole (Comité Vins Ceev) hanno chiesto l'immediata sospensione di questa misura ricordando che non ci sono i tempi tecnici per la nuova stampatura e sottolineando il danno economico di mandare al macero 50 milioni di etichette.