Dopo 38 anni in pensione il primario Alessandro Gava, una vita contro i tumori

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Mauro Favaro
Alessandro Gava, primario al Ca' Foncello

TREVISO-  Alessandro Gava saluta l'ospedale di Treviso dopo 38 anni passati in prima linea contro i tumori. Lunedì lo storico primario della Radioterapia è andato in pensione. Mentre continua la sua attività come presidente della Lilt provinciale di Treviso. «Un legame profondo mi lega all'ospedale Ca' Foncello, che ho sempre sentito come la mia seconda casa - spiega Gava -.

Al suo interno ho vissuto esperienze professionali uniche e ho conosciuto medici straordinari che mi hanno guidato, mi hanno ispirato, mi hanno trasmesso il significato e il senso profondo di questo lavoro». 

LA CARRIERA

Il dottor Gava, 66 anni, era arrivato a Treviso nell'ormai lontano 1983. All'inizio nella veste di assistente medico di radioterapia. E nel corso degli anni la sua riconosciuta professionalità lo ha progressivamente portato ad assumere incarichi di maggiore responsabilità. Fino al 2009, quando è diventato direttore dell'unità di Radioterapia. «Oggi ringrazio tutti i miei collaboratori - sottolinea - che hanno seguito e condiviso gli obiettivi indicati e hanno sempre messo il paziente e le sue esigenze al centro del nostro lavoro, stabilendo una reale alleanza terapeutica con i nostri malati in un clima lavorativo sereno e cordiale». Laureatosi in medicina e chirurgia a Padova nel 1981, Gava ha da sempre coltivato un interesse prioritario per la patologia neoplastica, con la consapevolezza che la guarigione dei tumori costituisse la principale sfida dei medici della sua generazione. Anche per questo nel 1986 si è specializzato in Radioterapia oncologica e quattro anni dopo in Oncologia medica. Volendo coniugare l'impegno scientifico con l'attenzione ai problemi emotivi e psicologici che la malattia tumorale determina nei pazienti e nei loro familiari, il dottore ha collaborato con il professor Pietro Patrese alla fondazione della sezione provinciale della Lilt, che guida da ormai quasi trent'anni. 

L'ASSOCIAZIONE

Oggi l'associazione conta sei delegazioni nella Marca, tra Treviso, Castelfranco, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto e Oderzo, con oltre 700 volontari. «Nei primi anni di attività il nostro compito non fu facile: il cancro era considerato tabù, veniva sempre associato a una prognosi infausta, la prevenzione era uno strumento sconosciuto, gli interventi chirurgici per lo più demolitivi, la riabilitazione un pratica occasionale - ha specificato Gava -; abbiamo compiuto un grande lavoro di sensibilizzazione della popolazione e delle strutture del servizio sanitario. Oggi le condizioni sono molto diverse: la prevenzione primaria e la diagnosi precoce sono armi fondamentali della battaglia contro il tumore e lo screening di alcuni tumori viene realizzato con percentuali di adesione molto elevate. C'è una consapevolezza che anche di tumore si può guarire».

I RINGRAZIAMENTI

Ieri sono arrivati i ringraziamenti di Francesco Benazzi. «Esprimo al dottor Gava i miei più vivi ringraziamenti per il prezioso, delicato e qualificato lavoro svolto nella nostra azienda sanitaria e nel nostro territorio, come presidente della Lilt tira le fila il direttore generale dell'Usl della Marca a lui va anche il merito di aver contribuito a creare una sensibilità sul tema delle malattie oncologiche che va oltre quello della mera diagnosi». 
 

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