Raffica di furti a Ponzano, si trovano a tu per tu con i ladri: «Non fateci del male»

Almeno otto case svaligiate in poche ore. Banda inseguita dalle pattuglie: scappa con soldi e gioielli. «Residenti terrorizzati»

Lunedì 13 Novembre 2023 di Maria Elena Pattaro
Raffica di furti a Ponzano, si trovano a tu per tu con i ladri: «Non fateci del male»

PONZANO - I ladri piombano in casa all’ora di cena.

La famiglia si arrende, terrorizzata: «Prendete quello che volete ma non fateci del male». Serata di paura venerdì a Ponzano, dove una banda di malviventi ha svaligiato almeno otto abitazioni in poche ore. Ed è riuscita a sfuggire alle cinque pattuglie schierate per darle la caccia. I predoni sono scappati attraverso i campi di via Sambugo abbandonando la refurtiva più ingombrante: giubbotti griffati, borse, portafogli vuoti, persino una cassaforte sventrata poco prima col piede di porco. Alleggeriti da quella zavorra, i delinquenti si sono dileguati con soldi e gioielli. Il bottino è di almeno 15mila euro. Alle spalle, una scia di devastazione. In una villetta hanno addirittura preso a bastonate i cani e manomesso il sistema di allarme pur di agire indisturbati. La Marca non conosce tregua: l’ondata di furti in abitazione che da settimane travolge la provincia venerdì sera ha raggiunto anche Ponzano. 


I RAID
La banda è entrata in azione nel tardo pomeriggio, verso le 18.30, e ha preso di mira la frazione di Merlengo e le campagne circostanti. Dalle prime ricostruzioni i malviventi erano in tre, travisati e in abiti scuri. Più l’autista che, a bordo di una station wagon scura, li avrebbe portati nella zona da depredare per poi attenderli in auto, pronto a sfrecciare via con il bottino. Agili, rapidi e organizzati. Veri professionisti del furto: in pochi minuti hanno battuto a tappeto un gruppo di cinque case. Sono passati da un obiettivo all’altro scavalcando le recinzioni, incuranti delle vittime che man mano tornavano a casa e scoprivano la brutta sorpresa. Le chiamate al 112 si susseguivano senza sosta. Mentre le prime vittime rincasate erano al telefono con la centrale operativa dei carabinieri, la banda rovistava nelle stanze dei vicini a caccia di ori e contanti. In un caso i proprietari erano all’interno e li hanno lasciati fare, pregando che li risparmiassero. Carabinieri e polizia locale stavano già pattugliando il paese. Appena si rendono conto che una banda sta scorrazzando in via Ciardi, si fiondano sul posto e nel frattempo chiamano rinforzi. Anche la banda si sposta, sfruttando le tenebre e i campi. Ma non è ancora ora di battere la ritirata, anche se sulle loro tracce ci sono 4 pattuglie dei carabinieri e una della polizia locale. Cercano altra refurtiva, puntano al colpo grosso. Risalgono via Talponera e via Schiavonesca mettendo a segno altri colpi. Le forze dell’ordine rincorrono le segnalazioni e setacciano l’area. La banda intanto colpisce anche in via Sambugo. Prima a casa di un anziano, poi nell’abitazione di una 38enne. Forzano la finestra sul retro e, una volta all’interno, buttano all’aria le stanze da letto. Fanno incetta di gioielli e trafugano la cassaforte. Dentro troveranno 4mila euro. Nemmeno i quattro cani (due in casa e due in giardino) bastano a intimidirli. «Alcuni li hanno presi a bastonate - racconta la 38enne - quando sono tornata a casa, tremavano e alla vista della scopa scappavano via. Quando sono tornata a casa, alle 20.40 ho trovato un disastro e dalla finestra ho visto la luce di una torcia che si allontanava nei campi. Ero spaventatissima: avevo paura che qualcuno dei complici fosse ancora in casa ». Le forze dell’ordine hanno cercato di tendere un’imboscata ai ladri, acquattandosi nei paraggi in attesa della mossa successiva. Ma dopo un breve inseguimento, i malviventi sono riusciti a fuggire. Le indagini continuano: i militari stanno raccogliendo tutti gli elementi utili a sgominare la banda, composta probabilmente da trasfertisti dell’Est Europa. Denunce, tracce, filmati di videosorveglianza. 


LA PAURA
Intanto il paese vive nel terrore. «Dormiamo tutti nella stessa stanza: io, il mio compagno, il bambino e i cani - racconta la 38enne -. Ho trovato impronte di fango e manate sul muro, cassetti svuotati, vestiti calpestati. Il colpo era studiato: sono convinta che siano passati la sera prima a dare da mangiare ai cani per rabbonirli, tanto che una cagnolina è stata male per il troppo cibo. E guarda caso venerdì sera l’allarme non è scattato anche se l’avevo inserito. Abbiamo paura». 

Ultimo aggiornamento: 07:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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