Morto il motociclista Danny Mattiuz, 28enne di Cison. L'incidente a Revine con la Triumph comprata con i primi stipendi

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Valeria Lipparini
Morto il motociclista Danny Mattiuz, 28enne di Cison

CISON DI VALMARINO (TREVISO) - Un ragazzo solare, con la testa sulle spalle. Lavorava nella stessa ditta dove era assunta anche la mamma Lucia. Ma lui, al lavoro, andava in moto. Aveva una passione per la sua Triumph nera da strada. L’aveva scelta e se l’era comperata con i primi soldi guadagnati. Gli amici, chiusi in un dolore che non conosce parole, si lasciano andare a pochi, rispettosi, ricordi. Parlano di Danny, che avrebbe compiuto 29 anni il 29 agosto prossimo, come di un ragazzo che parlava poco, quasi schivo. «Ma quando toccavi l’argomento moto gli si illuminavano gli occhi. Poteva parlartene per ore - racconta un amico fraterno - Non aveva mai fatto gare o circuiti. Gli piaceva fare dei giri in moto, con gli amici. Ma l’odore della pista e del rischio non lo attiravano». Un altro amico scandisce le parole, quando dice: «Quando usciva con la sua Triumph indossava sempre il casco e, in più, aveva il giubbotto e i pantaloni da motociclista. Non era sprovveduto e non si era improvvisato motociclista. Ce lo aveva nel sangue».

La famiglia e quella grande passione per la moto

Il papà di Danny, Giancarlo, lavora come falegname per una ditta che fa porte e finestre verso la vallata, a Follina. Mentre la mamma Lucia lavora nella stessa ditta del figlio, a Follina. Lucia, originaria di Reseretta. Giancarelo di Zuel. Si conoscono così, perchè abitano vicini. Anche se qui la vicinanza assume altri confini, frammezzata da curve, dossi, boschi. Si sposano e mettono su casa a Zuel. La comprano al grezzo e la finiscono, pian piano, mettendoci tutti i loro risparmi. Poi, arrivano i due figli. Prima Danny e poi Thierry, quest’ultimo frequenta l’ultimo anno del Cerletti. La coppia non resiste. I genitori si dividono, ma per i figli sono sempre presenti. Ma la notizia della perdita del loro figlio li ha gettati nella più profonda disperazione. «Danny non aveva la ragazza ma molti amici su cui poter contare» dicono i suoi più cari amici. Fanno fatica a parlare. Così come fa fatica una coppia che conosce da sempre Giancarlo e Lucia. «Siamo usciti tante volte insieme, anche con i ragazzi. Non posso pensare che debbano sopportare un dolore così grande» dice la moglie. Suo marito chiama il papà di Danny e riferisce: «Mi ha detto che suo figlio non c’è più. Non è riuscito a dire nient’altro. Gli staremo vicini.

Cercheremo di proteggerli da un male così grande. Faremo quadrato e li aiuteremo. Siamo pochi in questa borgata, ma ci si conosce tutti e nel momento del bisogno ci si aiuta».

La vita sui social

Sul suo profilo Facebook, Danny ha postato la sua passione per i motori. Belle macchine. E poi, la sua moto, le corse con la Triumph nera, il pieno nei distributori lungo la strada: sempre lui e la moto. Una compagna che non ha mai tradito. Poi, qualche infortunio di percorso. Come nell’ottobre dello scorso anno quando era scivolato in moto ma si scherniva dicendo: «Sono un po’ ammaccato, ma sto bene». Oppure, nel 2019, quando aveva postato una foto di un intervento che aveva subito al braccio. E, tra i commenti, qualcuno lo aveva paragonato a Wolverine, l’uomo lupo protagonista di un film di grande successo. Il personaggio, concepito dalla fantasia del fumettista statunitense Len Wein, con un gene capace di guarire istantaneamente dalle ferite o rigenerare i tessuti e persino gli arti perduti. Una qualità che Danny ha, forse, avuto in passato. Quando i piccoli incidenti in moto si risolvevano con qualche ammaccatura e le ossa peste. Ieri, il destino ha deciso diversamente. Sulla sua traiettorie si è materializzata un’auto. Che ha spazzato via, in un istante, i suoi sogni di diventare grande.

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Ultimo aggiornamento: 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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