Monigo. Urtò una ragazza facendole cadere la borsa e fu arrestato per tentata rapina: in cella per 9 mesi e ora risarcito dallo Stato

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Giuliano Pavan
Un 45 enne ha passato 9 mesi in carcere

MONIGO (TREVISO) - Un assegno da 54mila euro per i 9 mesi passati rinchiuso in carcere da innocente. È l’ammontare della cifra stabilita dalla Corte d’Appello di Venezia che lo Stato dovrà versare a Mirco Tonetto, 45enne trevigiano arrestato perché considerato l’autore di una rapina ai danni di una studentessa di 16 anni lungo la Feltrina a Monigo e poi assolto a processo perché a scagionarlo era stata la stessa vittima.

L’uomo, difeso dall’avvocato Roberta Canal, con il passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione aveva deciso di presentare la richiesta di risarcimento danni per ingiusta detenzione. Il responso è arrivato nei giorni scorsi: 270 euro per ogni giorno passato dietro le sbarre compresi i danni morali, gli interessi e i mancati introiti dovuti all’assenza sul posto di lavoro.

IL PROCESSO

«Ma quale rapina, sono solo sceso dalla bici per aiutarla, quando è successo stavo andando al supermercato». Mirco Tonetto aveva sempre respinto le accuse fin dall’interrogatorio di convalida dell’arresto: nessuna aggressione a quella studentessa lungo la Feltrina. Per quei fatti, però, aveva appunto passato in carcere nove mesi. Poi a processo era stato assolto con formula piena, complici anche le dichiarazioni della vittima in aula: «Forse voleva semplicemente aiutarmi ma io l’ho frainteso». Dichiarazioni che avevano spinto i giudici a ememettere la sentenza di non colpevolezza.

LA VICENDA

Era il 16 aprile 2021 quando, secondo la ricostruzione della Procura di Treviso dopo le indagini svolte dai carabinieri di Treviso, il 45enne aveva aggredito la studentessa di 16 anni che tornava a casa da scuola. Tonetto, che all’epoca era uscito di galera da circa un anno e mezzo e viveva all’interno di una roulotte, aveva incrociato in bicicletta la giovane che, anche lei in bici, era diretta verso l’incrocio delle Stiore lungo la pista ciclabile della Feltrina. Per gli inquirenti il 45enne aveva notato la borsa che la ragazza aveva a tracolla e l’aveva urtata di proposito facendola cadere a terra. Poi l’aveva soccorsa. Ma le intenzioni di Tonetto sarebbero state diverse: per gli investigatori aveva iniziato a strattonarla afferrando la borsa e cercando di portargliela via. La ragazza si era messa a urlare ed era stato questo che aveva attirato una pattuglia dei carabinieri che in quel momento stava transitando lungo la Feltrina. Messa l’auto di traverso lungo la ciclabile, i militari erano scesi e aveva bloccato l’uomo, che non aveva avuto neppure il tempo di accennare un tentativo di fuga. Ed era scattato l’arresto.

LA RICOSTRUZIONE

«Ci siamo sfiorati - aveva raccontato Tonetto al giudice durante l’interrogatorio - e la ragazza è caduta. Mi sono fermato per vedere come stava e ho appoggiato la bicicletta per soccorrerla perché sembrava ferita. Le ho dato una mano ad alzarsi ma, per carità, non ho messo le mani dentro la sua borsa. Non c’è stato nessun tentativo di rapina, lei era molto turbata per quello che era successo ma io la borsa non l’ho neppure toccata. È stato un malinteso, stavo andando a fare la spesa al supermercato». Versione che poi è stata confermata a processo, con la sentenza di assoluzione, e dalla Cassazione, con il passaggio in giudicato della sentenza. E ora, a fronte del tempo trascorso in carcere da innocente, Tonetto ha ricevuto dallo Stato il risarcimento per il tempo trascorso ingiustamente dietro le sbarre in regime di carcerazione preventiva. 

Ultimo aggiornamento: 07:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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