Condannato per stupro si presenta in carcere ma viene “respinto”: troppo presto

Padova, Filippo Roncato deve scontare sei anni. Il suo legale: serve qualche giorno per l'ordine d'arresto

Venerdì 9 Giugno 2023 di Serena De Salvador
Filippo Roncato

LOREGGIA (PADOVA) -  «Questa sentenza non la condividerò mai, perché mi sono sempre professato innocente e sempre lo ribadirò. Però la rispetto. Ecco perché sono venuto fino a Milano per costituirmi. Eppure, nonostante una condanna definitiva, sono ancora a piede libero, con il passaporto in tasca. Poteri essermi dato alla latitanza. Non l’ho fatto perché appunto rispetto la sentenza, ma questa è la dimostrazione di cos’è la giustizia italiana». È un lungo sfogo quello di Filippo Roncato, 27enne di Loreggia (Padova) che martedì è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a 6 anni di reclusione per aver stuprato, nel 2015, una ragazza di 15 anni.


LA SITUAZIONE
Ha deciso di non sottrarsi alla pena, tanto da essersi presentato l’altro ieri davanti al penitenziario milanese di Bollate chiedendo di essere rinchiuso ancor prima che fosse emessa l’ordinanza di custodia cautelare.

Il tutto postando i suoi spostamenti sui social network e attaccando duramente la giustizia italiana, che «ti fa soffrire anche per andare in carcere». Nonostante si sia auto-consegnato, ieri sera Roncato era ancora un uomo libero. Si aspettava che i carabinieri si presentassero ad arrestarlo pochi minuti dopo il pronunciamento della Suprema corte, ma così non è stato. Roncato ha dunque deciso di raggiungere Milano e consegnarsi al carcere.


LA SCELTA
«Sono venuto fino a Bollate per una precisa scelta – spiega Roncato –. Questo carcere non ha grossi problemi di sovraffollamento e offre la possibilità di lavorare e fare tante attività. Non posso pensare di restare per anni fermo a guardare il muro, voglio poter fare qualcosa. Anche per questo vorrei iniziare il prima possibile: la condanna è arrivata ed è definitiva. So che non c’è nulla da fare. Questo è il motivo per cui voglio entrare in carcere subito, non ho tempo da perdere». La condanna è a 6 anni, ma il 27enne ha già scontato diverso tempo di domiciliari e in libertà vigilata: «Dovrebbero scontarmi circa due anni e mezzo – commenta –, spero di uscire a circa 30 anni e rifarmi una vita. Certo, purtroppo è una prospettiva lunga».


IL LEGALE
«Fin dal momento in cui è stata annunciata la sentenza della condanna definitiva il mio cliente mi ha assicurato che si sarebbe consegnato, immediatamente – spiega il suo avvocato Fabio Pavone –. Lui pensava che l’ordine d’arresto sarebbe arrivato subito, in realtà è necessario qualche giorno di tempo. Lui ha già scontato un periodo agli arresti domiciliari, motivo per il quale è necessario ricalcolare la pena effettiva, appunto ricalibrandola in base alla detenzione già maturata. So che ha deciso di raggiungere Milano, cosa che rientra pienamente nelle sue facoltà essendo a piede libero. In questi giorni mi ha ribadito quel che ha sostenuto in tutti questi anni: è convinto della sua innocenza e non condivide il pronunciamento della Corte, ma accetta la sentenza»


LO SFOGO
«Ho davanti un percorso difficile – ha aggiunto Roncato –, ma ringrazio i tanti amici e amiche che in tutti questi anni mi hanno supportato. In questi giorni ricevo centinaia di chiamate e messaggi: ho la forza di lottare e andare avanti anche grazie a loro». E proprio al sostegno degli amici Roncato evidenzia che fosse dedicato il post su Instagram di un paio di giorni fa che recitava “Chi mi ama mi vendichi”. «Ha sollevato un polverone – spiega il 27enne – ma voglio essere chiaro: non è in nessun modo un’istigazione. Nè io nè i miei amici abbiamo mai pensato di prendercela con la vittima, che ha dichiarato pubblicamente di avere paura, di aver cambiato le serrature in casa e cose simili. Quelle parole erano un invito a starmi vicino, a lottare per me, a sostenermi. Io vedo quale è l’immagine che offre sui social questa ragazza e penso alla foto che ci ritraeva insieme, abbracciati, meno di un’ora dopo il presunto stupro. Troppe cose non tornano nel suo comportamento. Sono contento solo del fatto che per fortuna non solo tanti amici, ma anche tante amiche donne siano convinti della mia innocenza». Ieri sera un post di supporto a Roncato ha avuto oltre 900 condivisioni in due ore, ma ciò non cambia il destino prossimo. «Per ora resto a Milano, in hotel. Aspetto che ogni giorno sia quello buono» conclude il 27enne.

Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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