Emergenza profughi, Conte replica a Coin: «Le soluzioni vanno trovate dal Governo, non dai sindaci»

Martedì 8 Agosto 2023 di Paolo Calia
Un gruppo di richiedenti asilo davanti al centro d'accoglienza nell'ex caserma Serena

TREVISO - «Io rappresento tutti i sindaci del Veneto, quelli della Lega ma anche quelli del centrosinistra e degli altri schieramenti. Devo quindi cercare di tenere una posizione di equilibrio e di responsabilità a fronte di un problema che stiamo vivendo nei nostri territorio. Io vorrei evitare nuove caserme Serena, nuove Bagnoli, nuovi Cona e soprattutto vorrei evitare le tendopoli». Mario Conte, sindaco trevigiano e presidente regionale dell’Anci, risponde così al segretario provinciale della Lega, e deputato, Dimitri Coin che dice “no”accoglienza diffusa dei richiedenti asilo e apre invece ai grandi “hub” sul territorio: «La linea della Lega è questa», ha detto domenica ai microfoni di Antenna Tre.

Non quella di Conte. Il dibattito sui profughi incendia il dibattito interno al Carroccio, replicando nella Marca la divergenza di opinioni già vista a livello regionale tra il governatore Luca Zaia e il segretario veneto della Lega Alberto Stefani. 


LA RISPOSTA
Conte, misurando le parole, ripete la sua posizione sul tema: «Io rappresento i sindaci del Veneto, poi è giusto che ogni partito abbia la sua linea. Quella di chiusura da parte della Lega, che in parte condivido, nasce da anni di “non politiche internazionali” che hanno portato a grandi disagi nei nostri territori. E quindi, reduci dal quel periodo di cui stiamo ancora gestendo gli effetti, la Lega dice “basta”». La soluzione al problema dei richiedenti asilo, sottolinea il sindaco/presidente Anci, non può però arrivare dai territori: «La gestione dei migranti non è competenza dei sindaci. Noi gestiamo la fase finale, nei territori. E subiamo le scelte del Governo che, in questo momento, stanno portando a questi risultati». 


I DUBBI
E incalza: «Non è competenza dei sindaci trovare soluzioni. Noi ci abbiamo provato attraverso un protocollo che condivideva semplicemente degli intenti e proponeva di mettere attorno a un tavolo tutti quelli che hanno delle responsabilità in questo momento. Dopo di che l’accoglienza diffusa per molti non è la soluzione, ma per altri la soluzione non sono nemmeno gli hub. Attendiamo quindi le soluzioni da parte del Governo». E la conclusione: «Di certo arrivano 100-150 persone al giorno in Veneto e una soluzione va trovata. Io sono sempre stato contro il “muro contro muro”, sono dalla parte delle responsabilità e della tutela delle nostre comunità. Possiamo scegliere se governare il fenomeno o se subirlo. Mi pare che in questo momento non si scelga né l’uno, né l’altro. Di certo i prefetti assumeranno delle decisioni che poi dovremo gestire».

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