TREVISO - Il dato parla chiaro: 90mila euro di buco alla voce “mense scolastiche”. Euroristorazione, ditta che si occupa di fornire i pasti alle scuole dell’infanzia, alle elementari e alle medie della città, evidenzia con grande forza che molte famiglie non si sono iscritte al portale del servizio mensa - obbligatorio per ricevere i buoni - ma i loro figli usufruiscono ugualmente del pasto quotidiano. Senza pagare. E non sono numeri da poco. Contemporaneamente a Ca’ Sugana devono fare i conti con le notizie in arrivo dal bilancio di previsione 2022: ci saranno 5 milioni in meno di entrate, che si tradurranno in tagli. «Ma non al sociale», garantiscono dalla Giunta.
IL FENOMENO
Intanto tiene banco il caso mense.
LA RICHIESTA
«Insieme alla ditta che eroga il servizio, abbiamo chiesto la collaborazione agli insegnanti e al personale delle scuole affinché segnalino alle famiglie le irregolarità e le sollecitino a fare l’iscrizione o il rinnovo sul portale informatico, utile anche per segnalare eventuali allergie - aggiunge l’assessore all’Istruzione Silvia Nizzetto - non solo il perdurare delle situazioni di morosità costringe ad attivare azioni di recupero, ma ha implicazioni da non sottovalutare dal punto di vista sanitario: la mancata segnalazione di patologie e allergie al Comune determina un potenziale pericolo per il proprio figlio».
IL BILANCIO
Intanto la Giunta ha dato il via libera al bilancio previsionale per il triennio 2022-2024. Il primo documento finanziario post pandemia che, inevitabilmente, risente degli sforzi fatti per sostenere attività commerciali e famiglie in difficoltà e dei mancati incassi. A conti fatti, nel 2022, ci saranno minori entrate per circa 5 milioni di euro. I principali “buchi” sono legati alle multe per infrazioni al codice della strada, che passeranno da 10 a 9 milioni (di cui 6,3 solo per le sanzioni date in tangenziale con Autovelox); poi è stato calcolato un milione in meno per i plateatici, raddoppiati in tutta la città ma senza un aumento dei costi per l’occupazione di suolo pubblico. Nel 2022 gli ampliamenti resteranno, ma dovranno essere pagati. Un altro milione in meno è invece legato agli accordi con le compagnie telefoniche per la gestione dei ripetitori in città. Dopo la battaglia legale con Vodafone, e dopo il cambio di normative che riduce di molto il potere contrattuale delle amministrazioni pubbliche, Ca’ Sugana si è dovuta adeguare accettando canoni più bassi. Tutto questo avrà delle ripercussioni: «Ma nessun raglio verrà fatto alla spesa per il sociale», garantisce il sindaco.